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Archivi Mensili: giugno 2016

Mercoledì 29 giugno, ore 20.30 – Villa Pignatelli ricordo di Mark Weir.

30 giovedì Giu 2016

Posted by Massimiliano Cerrito in Senza categoria

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Ieri sera mercoledì 29 giugno, alle ore 20.30 nella splendida cornice di  Villa Pignatelli si è tenuto il concerto “Music for Mark and for young persons” in ricordo di Mark Weir, con la partecipazione di Roberta Invernizzi, Craig Marchitelli, Martin Pickard, Nicholas Robinson, Tommaso Rossi, Campet Singers, Antonio Spagnolo e l’ensemble Vocale di Napoli, Davide Troìa con il Coro Femminile “Exultate Deo”

Note introduttive: Stefano Valanzuolo

In programma musiche di Bennett, Britten, Dowland, Fauré, Geminiani, Johnson, Merula, Monteverdi, Piazzolla, Purcell, Vivaldi

 

Una serata all’insegna dell’eleganza e della bellezza, un parterre di persone eleganti e sensibili ha dato vita alla serata in ricordo di Mark Weir. Musica d’incanto eseguita da gruppi che per l’occasione hanno insieme calcato le scene di questo particolare evento. Il ricavato della serata devoluto, a nome di Mark Weir all’orchestra Giovanile Sanitansamble,  ha visto tanti sostenitori del progetto e la stessa orchestra che ha portato i suoi saluti agli organizzatori. Musica che ha spaziato dal Barocco inglese e veneziano a Monteverdi  fino ad arrivare a Britten. Tutti bravissimi, su tutti Tommaso Rossi e Roberta Invernizzi.

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Martedì 28 giugno alle 21.30 Arena Flegrea Love Stories.

29 mercoledì Giu 2016

Posted by Massimiliano Cerrito in Senza categoria

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Martedì 28 giugno alle 21.30 Arena Flegrea Love Stories

con Katia e Marielle Labèque \ FRANCIA

Durata: 1h 40 min  (con intervallo) – Musica , danza . Prima nazionale

Si accendono le luci della rinnovata Arena Flegrea di Napoli con  LOVE STORIES. Tra musica e danza le “variazioni sul tema” della storia di Romeo e Giulietta nello spettacolo – concerto delle pianiste Katia e Marielle Labèque (ore 21.30 – Arena Flegrea). Musiche da West Side Story di Leonard Bernstein, ma anche partiture originali di David Chalmin, e sette ballerini di break dance e di danza contemporanea (Maëlle Dufour, Peter Bordage, Hugo De Vathaire, Mahamadou Gassama, Jean-Baptiste Matondo, Antonio Mvuani Gaston, Jackson Ntcham) per la coreografia originale di Yaman Okur, così da raccontare una storia d’amore in maniera non convenzionale. Musiche eseguite anche da Raphael Séguinier (batteria e percussioni), Gonzalo Grau (percussioni) David Chalmin, (chitarra elettrica).

Un articolato spettacoli di musica e danza, tante contaminazioni per entrambe le arti proposte. Forse un po troppo caotico lo spettacolo che ha sviluppato un programma che non è riuscito a creare un fil rouge che appassionasse davvero il pubblico. Meglio comunque la prima parte dove le qualità delle due  Labèque si sono comprese appieno.

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conferenza stampa A VILLA PIGNATELLI DANIELE SALVO – JAMES THIERRÈE – REGGIE (REGG ROC) GRAY.

29 mercoledì Giu 2016

Posted by Massimiliano Cerrito in Senza categoria

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Oggi Mercoledì 29 giugno 2016  alle ore 11.30 conferenza stampa

A VILLA PIGNATELLI ( Riviera di Chiaia 200 – Napoli)

 

DANIELE SALVO  –  JAMES THIERRÈE – REGGIE (REGG ROC) GRAY

 

Proseguono gli incontri dedicati del Napoli Teatro Festival Italia, organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival e diretto da Franco Dragone. Mercoledì 29 giugno, alle ore 11.45, a Villa Pignatelli (alla Riviera di Chiaia a Napoli), in conferenza stampa con Luigi Grispello, Presidente Fondazione Campania dei Festival, e Antonio Audino, Consulente Direttore Artistico NTFI, sono intervenuti  il regista Daniele Salvo, il danzatore, scenografo e acrobata James Thierrée e il coreografoReggie (Regg Roc) Gray, per presentare i lavori prossimamente in scena a Napoli. Ad essi si aggiungono i componenti il cast dei diversi spettacoli.

 

IL FUNAMBOLO di Jean Genet, nella traduzione di Giorgio Pinotti, messo in scena da DANIELE SALVO con Andrea Giordana,Giuseppe Zeno, Melania Giglio e l’acrobata Valentin (30 giugno, 1 e 2 luglio – Teatro Sannazaro). In scena uno dei testi più discussi del grande scrittore francese che, nel 1956, conobbe un giovane artista di circo, Abdallah Bentaga. Lo scrittore si legò a lui e lo seguì nel suo peregrinare per l’Europa. Nel tempo e con la sua insistenza, Genet convincerà Abdallah, giocoliere e acrobata al suolo, a salire sul filo da funambolo. Dopo un estenuante allenamento, il giovane salì sul filo, cadde, vi risalì ancora, cadde nuovamente e fu la fine della sua carriera. Nel febbraio del 1964 Abdallah si uccise. Sette anni prima Genet aveva scritto per lui e su di lui un piccolo poema in prosa, Il funambolo.

 

JAMES THIERRÉE, danzatore, scenografo, acrobata, presenta LA GRENOUILLE AVAIT RAISON (1 e 2 luglio – Teatro Bellini), un racconto brillante e leggero sul mondo dell’infanzia. Una fiaba, allo stesso tempo realistica e grottesca, per rivivere i più segreti sogni e incubi infantili. Thierrée, in scena con Valérie Doucet (contorsionista ed equilibrista),Dominie Hooper (cantante), Yann Nedelec e Thi Mai Nguyen (danzatrici), prosegue la sua singolare avventura in un mondo fantastico che oscilla tra il circo, la danza e il teatro.

 

FLEXN è una creazione collettiva di REGGIE (REGG ROC) GRAY e Peter Sellars realizzata con la Flex community di New York (2 e 3 Luglio – Teatro Augusteo). La danza flex è un particolare genere di movimento e espressione del corpo che, dal 2015, dilaga in America. I danzatori, attraverso un linguaggio del corpo innovativo, esprimono temi di disagio sociale, collegati alla cultura del movimento dei sobborghi neri. A Napoli, per proporre questo nuovo modo di interpretare la danza, il coreografo americano Reggie (Regg Roc) Gray e una compagine di 21 ballerini, i flex dancers. Lo spettacolo si avvale dello sguardo visionario del regista Peter Sellars.

 

 

Ufficio Stampa Napoli – Fondazione Campania dei Festival:

Renato Rizzardi (+39 339 3800826; r.rizzardi@napoliteatrofestival.it)

con Rosalba Ruggeri (338 8218803; r.ruggeri@napoliteatrofestival.it)

in collaborazione con Paola Marano (366 2757923; p.marano@napoliteatrofestival.it)

 

Studio Cafiero – per i contatti nazionali

Patrizia Cafiero & Partners – info@cafieroepartners.it

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Lunedì 27 al San Carlo – in seconda serata – l’atteso concerto dei Foja Cagnasse Tutto – Foja @San Carlo a cura di Franco Dragone, direttore artistico del Festival.

28 martedì Giu 2016

Posted by Massimiliano Cerrito in Senza categoria

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Ieri sera CAGNASSE TUTTO – FOJA@SANCARLO, (27 giugno al Teatro di San Carlo) si è tenuto lo spettacolo concerto dei Foja concepito da Franco Dragone per il Teatro di San Carlo.  Con Dario Sansone (voce e chitarra), Ennio Frongillo (chitarra elettrica), Giuliano Falcone (basso elettrico), Giovanni Schiattarella (batteria), Luigi Scialdone (chitarre, Ukulele, Mandolini) con le illustrazioni di Alessandro Rak, che da un po’ di tempo accompagna il percorso della band napoletana. Il concerto della folk-rock band napoletana segue un filo logico narrativo suddiviso in quattro momenti: il desiderio unione e condivisione, l’incontro con l’amore, il ritorno alla solitudine, la rinascita e l’amore senza tempo.

Un San Carlo irriconoscibile che ha avuto il merito di portare tante persone che mai erano entrate nel nostro tempio della musica bella e immortale… Il concerto bello per allestimento e luci non ha però brillato per spessore musicale, poche idee, note, un momento alto, l’esecuzione di un brano di Francesco di Bella (24 grana,…grande artista solista oggi) e la musica è decollata…Obiettivo comunque centrato, teatro pieno e tutti a ballare… anche questa è fatta!!!

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ASSOCIAZIONE ALESSANDRO SCARLATTI – CHIESA DELL’ANNUNZIATA DI SALERNO Domenica 3 luglio 2016 – ore 20.00

28 martedì Giu 2016

Posted by Massimiliano Cerrito in Senza categoria

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Riceviamo e pubblichiamo:

ASSOCIAZIONE ALESSANDRO SCARLATTI – CHIESA DELL’ANNUNZIATA DI SALERNO

 Domenica 3 luglio 2016 –  ore 20.00

 

COMUNICATO STAMPA

Domenica 3 luglio 2016 alle ore 20 nella storica Chiesa dell’Annunziata a Salerno il M° Alessandro Rizzotto terrà il concerto conclusivo della prestigiosa rassegna “Organi Storici della Campania”, dellaAssociazione Alessandro Scarlatti, giunta alla XVII° edizione.

 

Nato nel 2001 e dedicato alla scoperta e alla valorizzazione del vasto patrimonio organario della nostra Regione, il ciclo “Organi Storici della Campania “ ha spaziato negli anni nelle più importanti Basiliche e Chiese della città di Napoli e in varie sedi della Campania come il Santuario di San Rocco a Lioni, la Chiesa di Santa Maria della Speranza a Battipaglia, la Chiesa di Sant’Antonio al Seggio di Aversa, il Santuario di Sant’Antonio di Afragola , la cinquecentesca  Collegiata di San Michele a Solofra. Ad oggi nell’ambito della rassegna sono stati eseguiti  circa 100 concerti.

 

La Chiesa dell’Annunziata di Salerno fu costruita nel 1627 sulle rovine della  vecchia chiesa di fine quattrocento che distrutta da un’alluvione.. Di rilevante importanza l’organo in legno del 1880 in stile neogotico, opera dell’organaro Giovanni Battista De Lorenzi caratterizzato da tre tastiere in avorio ed una pedaliera di ventisette pedali, originariamente previsto per il Duomo di Schio ma giunto nel 1888 a Salerno. L’organo è stato recentemente restaurato e riportato all’antico splendore.

 

Il M° Rizzotto così presenta il programma del concerto: “Ciò che apparentemente risulta un incoerente miscuglio di forme, compositori e epoche, risponde invece alla volontà di mostrare il “multiforme ingegno” che attraverso i secoli ha contagiato questi geniali (appunto) compositori. Il corpus centrale vede l’esecuzione di otto corali composti sulla medesima melodia ma alla distanza di ben due secoli e proposti all’ascolto come riflessi in uno specchio. Non manca nemmeno il riverbero italiano illuminato dalla rilettura tedesca in apertura e la chiusura con un Messico influenzato dalla scuola italiana”

 

Il concerto è gratuito

Infoline

Associazione Alessandro Scarlatti – 081 406011

www.associazionescarlatti.it

 

programma

Johann Gottfried Walther  (1684 – 1748)

Concerto del Sig. Tomaso Albinoni in fa maggiore LV 126

 

Marcel Dupré  (1886 – 1971)/Johann Sebastian Bach  (1685 – 1750)

Jésus, ma confiance op. 28, n. 45

Jesus, meine Zuversicht BWV 728

 

Le fils de Dieu est venu op. 28, n. 28

Gottes sohn ist kommen BWV 703

 

Loué soit le Dieu Tout-Puissant op. 28, n. 53

Lob sei dem allmächtigen Gott BWV 704

 

Aie pitié de moi, o Seigneur Dieu op. 28, n. 23

Erbarm dich mein, o Herre Gott BWV 721

 

Ah, Dieu et Seigneur op. 28, n. 2

Ach Gott und Herr  BWV 714

 

Bien-aimé Jésus, nous sommes ici op. 28, n. 52

Liebster Jesu, wir sind hier BWV 730 e 731

 

Jésus-Christ, Fils unique de Dieu  op. 28, n. 30

Herr Christ, der einig Gottes Sohn BWV 698

 

Mon âme exalte le Seigneur op. 28, n. 55

Meine Seele erhebt den Herrn BWV 733

 

Jesús Estrada  (1898 – 1980)

Procesión y Saeta (1951)

Noël en estilo francés del siglo XVIII (1963)

 

Alessandro  Rizzotto

 

È nato  a  Asola  (Mantova).  Dal  1980  è organista titolare dello storico organo costruito nel 1823 dai fratelli  Serassi  per  l’antica  Cattedrale  di  S.  Andrea  in  Asola restaurato dalla ditta Mascioni. Il compianto maestro Renzo Buja  lo  ha  guidato  al  diploma  conseguito  presso  il  Conse rvatorio “Cesare Pollini” di Padova. In seguito ha preso parte a numerosi corsi di interpretazione e perfezionamento tenuti da illustri docenti, frequentando con particolare interesse le lezioni  di  Maximilian  Zweimüller,  Michel  Chapuis,  e all’Accademia  di  Musica  Italiana  per  Organo  a  Pistoia.  Seguendo consigli e suggestioni del musicista inglese Christopher Stembridge si dedica anche allo studio del clavicordo e con  questo  strumento  ha  tenuto  numerosi  concerti  anche all’estero.  Suoi  articoli  sono  stati  commissionati  da  riviste specializzate  e  per  conto  delle  Editions  Alphonse  Leduc  di Parigi,  ha  curato  l’edizione  italiana  del  “Corso  completo  di Fuga” del francese Marcel Dupré.

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Mercoledì 29 LE “PRIME” AL NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA

28 martedì Giu 2016

Posted by Massimiliano Cerrito in Senza categoria

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Riceviamo e pubblichiamo:

Mercoledì 29  LE “PRIME” AL NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA

CLAUDIO SANTAMARIA A VILLA PIGNATELLI (H19) – LA CASA DI BERNARDA ALBA A SANT’ANGELO DEI LOMBARDI IN IRPINIA (H20) – UNA REGIA DI ROBERT LEPAGE AL POLITEAMA (H21) – IL TEATRO DEI SENSI A DONNAREGINA VECCHIA (H21) – UN MAR BOLIVIANO AL NUOVO(H23)

Repliche per PECCATO CHE FOSSE PUTTANA ALLA GALLERIA TOLEDO (h19) e MARE MATER NELLA BASE DELLA MARINA MILITARE (h21)

 

Giornata intensa e molto articolata al Napoli Teatro Festival Italia, organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival e diretto da Franco Dragone che propone, mercoledì 29 giugno, ben cinque debutti, oltre alle repliche. Si comincia alla Villa Pignatelli (ore 19, anche giovedì 30 stesso orario) conCLAUDIO SANTAMARIA impegnato nelle letture di UNA FAVOLA DI CAMPANIA. Si prosegue ad Avellino, precisamente a Sant’Angelo dei Lombardi nell’Anfiteatro del centro storico (ore 20, repliche anche il 30), dove Marina Rippa ed Alessandra Asuni, ad 80 anni dalla morte di Federico Garcia Lorca,  “aprono”  LA CASA DI BERNARDA ALBA. Al Teatro Politeama (ore 21, replica il 30 alle ore 19) l’atteso debutto de LES AUGUILLES ET L’OPIUM di Robert Lepage. Sempre alle 21 inizia, al Museo Diocesano – Donnaregina Vecchia,  IL VECCHIO FANGO un progetto  site – specific del Teatro Dei Sensi Rosa Pristina, spettacolo per un singolo viaggiatore (ingressi ogni 20 minuti fino alle 23.40 – repliche fino al 14 luglio). La giornata si conclude con il MAR boliviano di Aristides Vargas e Teatro De Los Andes al Teatro Nuovo (ore 23, replica giovedì 30 stesso orario).

E’ CLAUDIO SANTAMARIA il protagonista de UNA FAVOLA DI CAMPANIA, in scena per il Napoli Teatro Festival Italia, insieme all’Orchestrina Musica da Ripostiglio, a Villa Pignatelli (ore 19, anche giovedì 30 stesso orario). Per il progetto di Marco Balsamo, diretto da Fabrizio Arcuri, leggerà dalle “fiabe campane” i racconti  Bernardino della Francia, Il Leone d’oro, La Donna e il Diavolo. Un figlio “scapricciatiello” che trova la lanterna magica; un Re che escogita un piano per diminuire la popolazione del proprio paese; un uomo  talmente povero da vendere l’anima al diavolo.  Personaggi stravaganti, protagonisti di questeavventure narrate da Claudio Santamaria, straordinario interprete di Lo chiamavano Jeeg Robot e attore tra i più amati del nostro cinema.

In prima assoluta al festival  LA CASA DI BERNARDA ALBA, ultima opera di Federico Garcia Lorca nella proposta della compagnia f.pl – femminile plurale. Frutto di una residenza teatrale realizzata nel piccolo centro dell’Irpinia, devastato dal tragico terremoto del 1980,  lo spettacolo va in scena nell’Anfiteatro del Centro Storico (ore 20, anche giovedì 30 stesso orario) ad 80 anni esatti dalla scomparsa del grande poeta e scrittore – il 29 giugno del 1936. Il testo, in cui i personaggi sono tutte donne, è un raro esempio di sensibilità e poesia nel raccontare il mondo femminile. Il suo dare voce alle ingiustizie, la sua denuncia di una mentalità antica, inadeguata, “borghese”, l’attenzione al teatro popolare lo rendono attuale, anche a ottant’anni anni di distanza dalla sua scrittura e dalla morte tragica del suo autore. Nell’allestimento, per la regia di Alessandra Asuni e Marina Rippa, in scena le nove attrici Consiglia Aprovidolo, Maria Grazia Bisurgi, Valentina Carbonara, Mafalda De Risi, Fortuna Liguori, Annamaria Palomba,  Tonia Persico, Ilaria Scarano, Marilia Testa.

LES AIGUILLES ET L’OPIUM, drammaturgia e regia di Robert Lepage, con Marc Labreche e Wellesley Robertson III è in scena al Teatro Politeama (il 29 giugno alle ore 21 ed il 30 giugno alle ore 19). Una notte del 1949, sull’aereo che lo sta riportando in Francia, Jean Cocteau scrive Lettera agli americani in cui si mescolano fascinazione e disincanto: ha appena scoperto New York, dove ha presentato il suo ultimo lungometraggio. Nello stesso periodo, Miles Davis visita Parigi per la prima volta, portando in valigia il bebop.  In uno spettacolo che è sì teatrale ma che contiene elementi di illusionismo, Robert Lepage rivisitaLes Aiguilles et l’opium a vent’anni dal suo storico debutto. Ne emerge una creazione dagli effetti ipnotici, un viaggio nella notte che passa dalle tenebre per arrivare alla luce.

IL VECCHIO FANGO (dalle ore 21, con ingressi ogni 20 minuti fino alle 23.40 – repliche, tranne venerdì 8, fino al 14 luglio), è il progetto site – specific per il  Museo Diocesano – Donnaregina Vecchia  proposto dalTeatro Dei Sensi Rosa Pristina per la regia di Susanna Poole che torna al Napoli Teatro Festival Italia con un nuovo labirinto sensoriale.  Spettacolo per viaggiatori singoli, condurrà lo spettatore alla scoperta di un misterioso piccolo villaggio, “abitato” da Lidia Arias, Rosaria Bisceglia, Sofia Campanile, Roberta Di Domenico De Caro, Davide Giacobbe, Nelson Jara Torres, Eleonora Longobardi, Salvatore Margiotta, Carlo Melito, Gabriele Poole, Susanna Poole, Cinzia Romanucci. “Il Vecchio Fango è un lavoro su un’unità minima di vita comunitaria, un minuscolo villaggio immerso nella natura che potrebbe felicemente rappresentare un’immagine idilliaca. Ma l’altra faccia della medaglia è l’isolamento dei suoi abitanti che può far emergere i tratti più gretti, ruvidi e misteriosi dell’umano. C’è un’oscurità che lo sguardo del visitatore riesce appena a cogliere”.

MAR è una creazione collettiva del Teatro de Los Andes e Aristides Vargas che firma anche il testo e la regia dello spettacolo (29 e 30 giugno, ore 23, Teatro Nuovo). Storico gruppo boliviano di teatro di ricerca fondato da César Brie e Giampaolo Nalli nel 1991, il Teatro de los Andes, ha sempre condotto ricerche sulla memoria andina, ricollegandosi ai miti del luogo. Al Festival presenta Mar, uno spettacolo costruito come un’allegoria poetica sul senso della perdita e sul mare come metafora di un orizzonte ampio e sconosciuto. La storia di tre fratelli che si mettono in viaggio per esaudire l’ultimo desiderio della madre: poter morire tra le onde del mare, dove non è mai stata. Con Lucas Achirico, Gonzalo Callejas, Alice Guimaraes; dopo le repliche a Napoli, il Teatro de Los Andes è impegnato in una residenza teatrale a Santa Croce del Sannio (BN), dal 4 al 15 luglio.

Ancora in scena PECCATO CHE FOSSE PUTTANA di John Ford, nella traduzione di Nadia Fusini, adattamento e regia di Laura Angiulli (ore 19, Galleria Toledo); con Federica Aiello, Agostino Chiummariello, Michele Danubio, Gianluca D’Agostino, Alessandra D’Elia, Gennaro Di Colandrea, Stefano Jotti, Vittorio Passaro, Francesco Ruotolo, Maria Scognamiglio, Antonio Speranza, e con la partecipazione straordinaria di Cloris Brosca.

MARE MATER, l’esemplare storia della Nave Asilo Caracciolo e della signora Giulia Civita Franceschi, uno spettacolo di Fabio Cocifoglia e Alfonso Postiglione, collaborazione alla drammaturgia di Antonio Marfella, con Manuela Mandracchia, Graziano Piazza, Giampiero Schiano, Luca Iervolino, Niko Mucci e la Banda Musicale dei Bambini di Canta Suona Cammina (ore 21, fino al 2 luglio, Real Bacino di Raddobbo – Base Marina Militare, Molosiglio).

 

BIGLIETTERIE – INFOPOINT:
Teatro Mercadante
 Piazza Municipio Tel. 3442881266
Villa Pignatelli Riviera di Chiaia, 200 Tel. 3441457016
Dal lunedì al sabato: 10.00 – 18.00 domenica: 10.00 – 14.00
mail: promozione@napoliteatrofestival.it   www.napoliteatrofestival.it

 

CALENDARIO

Mercoledì 29 giugno 2016

  1. 19.00 Galleria Toledo Peccato Che Fosse Puttana

Regia: Laura Angiulli   \ ITALIA Durata: 1h 20 min – Teatro (replica)

 

  1. 19.00 Villa Pignatelli Letture | Una favola di Campania

Interprete: Claudio Santamaria   \ ITALIA Durata 1 h  PRIMA

 

  1. 20.00 Anfiteatro – Sant’Angelo dei Lombardi (Av) La casa di Bernarda Alba

Regia: Alessandra Asuni – Marina Rippa \ ITALIA

Durata: 1h 20 min – Teatro Site – specific   PRIMA ASSOLUTA

 

  1. 21.00 Teatro Politeama Les Auguilles et l’Opium

Regia: Robert Lepage  \ CANADA –  Durata: 1h 35 min – Teatro con immagini.  PRIMA

 

  1. 21.00 Real Bacino di Raddobbo – Base Marina Militare, Molosiglio Mare Mater

uno spettacolo di Fabio Cocifoglia e Alfonso Postiglione   \ ITALIA

Durata: 1h 20 min – Teatro (replica)

 

  1. 21.00 Museo Diocesano/ Donnaregina Vecchia Il Vecchio Fango

Regia: Susanna Poole per Rosa Pristina Teatro  \ ITALIA

Durata: 45 min – Teatro sensoriale/Site – specific   PRIMA ASSOLUTA

 

  1. 23.00 Teatro Nuovo Mar

Regia: Teatro de los Andes \ BOLIVIA

Durata: 1h 20 min – Teatro.  PRIMA NAZIONALE

 

 

 

SCHEDE SPETTACOLI

29 e 30 giugno 2016 ore 19:00,  NAPOLI (Villa Pignatelli)

CICLO DI LETTURE_ UNA FAVOLA DI CAMPANIA  

un  progetto di Marco Balsamo | Regia Fabrizio Arcuri

produzione Nuovo Teatro srl

 

CLAUDIO SANTAMARIA

musica dal vivo : l’orchestrina Musica da Ripostiglio

Luca Pirozzi (chitarra e voce)   Luca Giacomelli (chitarre) Raffaele Toninelli (contrabbasso)   Emanuele Pellegrini (batteria & percussioni)

FIABE CAMPANE, letture di BERNARDINO DELLA FRANCIA, IL LEONE D’ORO, LA DONNA E IL DIAVOLO

Un figlio “scapricciatiello” che trova la lanterna magica; un Re che escogita un piano per diminuire la popolazione del proprio paese; un uomo  talmente povero da vendere l’anima al diavolo.  Personaggi stravaganti, protagonisti di queste avventure raccontate da Claudio Santamaria, straordinario interprete diLo chiamavano Jeeg Robot e volto tra i più amati del nostro cinema.

 

“Una Favola di Campania”, ciclo di letture dedicato a  fiabe, miti, leggende e cronache della Campania, ideato per il Napoli Teatro Festival Italia da Marco Balsamo, per la regia di Fabrizio Arcuri. Dopo l’inizio con Vincenzo Salemme alla Villa Rufolo di Ravello, Umberto Orsini a Villa Pignatelli di Napoli, Giuliana De Sio al Verdi di Salerno, il ciclo prosegue con Claudio Santamaria a Villa Pignatelli di Napoli (ore 19, replica anche il 30 stesso orario).

“Il progetto Una favola di Campania – così Fabrizio Arcuri –  nasce dalla volontà di creare, nei molteplici appuntamenti variamente proposti in tante località della regione, una piccola geografia emotiva che permette, a chi volesse seguire questo piccolo tour, di scoprire o riscoprire luoghi ameni ricchi di storia, cultura e tradizione. Ma soprattutto di conoscere alcune vicende che nel corso dei secoli hanno intimamente costruito l’identità’ campana. Abbiamo infatti scelto come tessuto connettivo  per queste serate “il Decamerone campano” raccolto da alcuni studiosi, dove sono trascritte 99 storie tra fiabe, leggende, favole e racconti orali che costituiscono un preziosissimo bagaglio narrativo utile a conoscere tutto il sostrato simbolico degli usi costumi e tradizioni della cultura campana”. Una lunga teoria di artisti coinvolti per questo progetto che prosegue nei prossimi appuntamenti con Alessandro Haber (1 luglio, al Porto di Scario),Giancarlo Giannini  (il 2 e 3 luglio  alla Sala Pasolini di  Salerno), Isabella Ferrari (il 6 e 7 luglio,  al Museo Madre di Napoli), Isa Danieli (l’8 luglio al Porto di Acciaroli), Giuseppe Battiston (il 9 luglio al Castello dell’Abate di Castellabate) e Leo Gullotta (il 13 e 14 luglio al Museo Madre di Napoli).

 

 

SCHEDE SPETTACOLI

29, 30 Giugno – ore  20 –  Anfiteatro Centro Storico – Sant’Angelo dei Lombardi (Avellino)

LA CASA DI BERNARDA ALBA

da Federico Garcia Lorca

messinscena: Alessandra Asuni e Marina Rippa

storyteller: Alessandro Toppi

con: Consiglia Aprovidolo, Maria Grazia Bisurgi, Valentina Carbonara, Mafalda De Risi, Fortuna Liguori, Annamaria Palomba,  Tonia Persico, Ilaria Scarano, Marilia Testa

scene Marco Di Napoli –  realizzazione scene Alovisi attrezzeria

costumi Cinzia Virguti – sarta Anna Patierno – luci Marcello Falco

direttore di produzione Hilenia De Falco – assistente di produzione Anna Caruso

foto Daniela Capalbo – collaborazione alle scene e grafica Massimo Staich

 

DATE RESIDENZA  <  dal 6 al 28 Giugno | SPETTACOLO < 29, 30 Giugno h 20 Anfiteatro Centro Storico

Luogo < Sant’angelo dei Lombardi (AV)  Durata 1h30 min | Lingua Italiano  Paese ITALIA

  1. La compagnia ha predisposto nei due giorni un servizio navetta per la stampa, prenotazione obbligatoria e informazioni al numero 3335496507

Partenza ore 17.30 Museo Archeologico Nazionale – rientro stesso luogo previsto a Napoli ore 24.00

 

“Bisogna sempre interpretare estendendo la nostra anima sopra ogni cosa, scoprendo un’anima là dove non esiste, dando alle forme l’incanto dei nostri sentimenti; è necessario vedere nelle piazze solitarie le anime antiche che sono passate attraverso di esse, è imprescindibile essere uno ed essere mille per poter sentire le cose in ogni loro sfumatura. Bisogna essere religiosi e profani.” Federico García Lorca

 

“A  80 anni dalla morte di Federico García  Lorca (il 29 giugno del 1936) – così le registe Alessandra Asuni e Marina Rippa in una nota – mettiamo in scena “La casa di Bernarda Alba”, ultima sua opera, in cui i personaggi sono tutte donne. Il suo dare voce alle ingiustizie, la sua denuncia di una mentalità antica, inadeguata, “borghese”, l’attenzione al teatro popolare rendono attuale il testo, anche nella distanza dalla sua scrittura e dalla sua morte tragica. Rarissimo incontrare in un’opera teatrale tanta sensibilità, profondità  nel raccontare il paesaggio interiore femminile. Un femminile che smania dal desiderio di esprimersi in ogni sua forma e un maschile evocato e rappresentato come qualcosa che ingigantisce l’ombra scura di tutte le figure femminili dell’opera. Nell’opera c’è una costante circolarità che ci ha suggestionate e ci ha portate ad approfondirla. Ritornano ciclicamente nelle parole gli elementi naturali: fuoco, aria, acqua, terra, che appaiono come a voler sottolineare l’imprescindibile appartenenza alla forza della natura dei sentimenti,  quelli più misteriosi, Amore e Morte.  In tutte le donne della casa vi è Bernarda con la sua aridità, così come la nonna Maria Josefa  con la sua “libertà” di espressione e il mare dentro. La casa come una prigione, come una grande cassa da morto in cui si è seppelliti vivi; inutile bussare, nessuno sentirà.  Ago e filo. Cucire bianchi corredi, giorno per giorno, tramare la propria vita su telai illusori. La casa si riempie di bianchi pizzi, le stesse pareti della casa nel loro candore sono sempre più oppressive per tutte, costrette a d indossare il nero. La chiesa, le case attorno, le strade da cui provengono voci e storie, gli uomini e le donne che noi vediamo ma che alle figlie non è concesso di vedere e frequentare, la curiosità e la dissomiglianza del vicinato, la vita che ha un ritmo diverso… sono elementi che condizionano la vita all’interno della casa.

In questa residenza del Napoli Teatro Festival Italia abbiamo incontrato gli amministratori, la proloco, il parroco, ma soprattutto la gente del posto, nella quotidianità della vita. Abbiamo raccolto storie e canti, seguito le feste popolari, avvertendo fortemente la grande frattura interiore e sociale che il terremoto dell’ ottanta ha provocato. Angela, Cenzina, Tiziana, Marilina, Ida, Emilia, Lucia, Valeria, Vittorio, Luigi, Franco, Tonino, Sergio…, i ragazzi rifugiati pakistani e afgani si sono affacciati al nostro lavoro compositivo che si è arricchito delle tradizioni di ciascuno.

 

SCHEDE SPETTACOLI

29 e 30 giugno – Teatro Politeama

LES AIGUILLES ET L’OPIUM

drammaturgia e regia Robert Lepage

(il testo dello spettacolo comprende degli estratti da Lettre aux Americains et Opium di Jean Cocteau)

con Marc Labreche e Wellesley Robertson III

Musica e Ideazione Sonora Jean-Sébastien Côté

Luci Bruno Matte .  Costumi François St-Aubin . Immagini Lionel Arnould

Producer Michel Bernatchez \ Produzione Europa –Giappone Richard Castelli – Epidemic

Produzione Ex Machina  \ in coproduzione con Théâtre du Trident, Québec / Canadian Stage, Toronto / Théâtre Du Nouveau Monde, Montréal / Adelaide Festival / New Zealand Festival / Le Grand T, Théâtre De Loire-Atlantique / Les Quinconces-L’espal, Scène Conventionnée, Théâtres Du Mans / Célestins, Théâtre De Lyon / Le Volcan, Scène Nationale Du Havre / Festival De Otoño a Primavera, Madrid / Artsemerson: The World on Stage, Boston / Le Théâtre Français du Cna avec The Englishtheatre et The Magnetic North Theatre Festival / Lg Arts Center, Seoul / Setagaya Public Theatre, Tokyo / The Barbican, London / Napoli Teatro Festival Italia

 

DATE < 29 giugno (ore 21); 30 giugno (ore 19)  | LUOGO Teatro Politeama

Durata: 1h 35 Min (senza Intervallo)  | Lingua Inlese con sott.Italiani   PAESE CANADA

 

È stato a Napoli nel 2010 con Lipsynch e nel 2011 con Le Dragon bleu: quest’anno Robert Lepage torna al Festival con Les Aiguilles et l’opium (gli aghi e l’oppio), uno spettacolo dagli effetti ipnotici, un viaggio nella notte che passa dalle tenebre per arrivare alla luce.
Una notte del 1949, sull’aereo che lo sta riportando in Francia, Jean Cocteau scrive una Lettera agli americani in cui si mescolano fascinazione e disincanto: ha appena scoperto New York, dove ha presentato il suo ultimo lungometraggio. Nello stesso periodo, Miles Davis visita Parigi, portando in valigia il bebop. I jazzofili parigini gli fanno festa e basta una canzone affinché Juliette Gréco gli apra le braccia.
Quarant’anni dopo, all’Hotel de La Louisiane di Parigi, un canadese cerca invano di dimenticare un ex amore. I suoi tormenti sentimentali sembrano trovare una corrispondenza con la dipendenza di Cocteau per l’oppio e quella di Davis per l’eroina.
In uno spettacolo che è sì teatrale ma che contiene elementi di illusionismo, Robert Lepage rivisita Les Aiguilles et l’opium vent’anni dopo la sua creazione: «Terrorizzato dall’idea di confrontarmi con i fantasmi dei miei vecchi ideali, evito quasi sempre di riprendere i miei primi spettacoli. E, dato che sfortunatamente non sono una persona nostalgica, confesso di aver esitato a lungo quando Marc Labrèche mi ha proposto di riprendere Les Aiguilles et l’opium. Creato nel 1991 in seguito a una dolorosa rottura amorosa, Les Aiguilles et l’opium voleva essere una riflessione sulla pulsione e il dolore che spingono certi artisti alla creazione, tessendo dei parallelismi tra la dipendenza amorosa e quella agli oppiacei. Mi sono quindi imposto il duro lavoro di visionare vecchie registrazioni VHS per scoprire che, anche se la scrittura scenica era invecchiata, lo scopo sembrava non aver perso nulla della sua efficacia. Scritto molto prima di Internet, dei social media e dell’11 settembre, le riflessioni esistenziali del protagonista sono oggi più universali che mai e gli estratti della Lettera agli americani di Jean Cocteau ci appaiono oggi quasi profetici».

 

SCHEDE SPETTACOLI

dal 29 giugno al 14 luglio (tranne 8 Luglio) – Museo Diocesano, Site – specific Donna Regina Vecchia 

IL VECCHIO FANGO

drammaturgia Teatro Dei Sensi Rosa Pristina

regia Susanna Poole

con Lidia Arias, Rosaria Bisceglia, Sofia Campanile, Roberta Di Domenico De Caro, Davide Giacobbe, Nelson Jara Torres, Eleonora Longobardi, Salvatore Margiotta, Carlo Melito, Gabriele Poole, Susanna Poole, Cinzia Romanucci

scenografia Giuseppe Barbato
paesaggio olfattivo Nelson Jara Torres
paesaggio sonoro Davide D’alò
disegno luci Ciro  Cozzolino
produzione
Teatro dei Sensi Rosa Pristina

 

DATE < dal 29 giugno al 14 luglio (tranne 8 Luglio)

ingressi < ore 21.00, 21.20, 21.40, 22.00, 22.20, 22.40, 23.00, 23.20, 23.40

 SPETTACOLO per un singolo viaggiatore

Luogo < Museo Diocesano – Donnaregina Vecchia  – Durata 45 min. Lingua Italiano  Paese ITALIA

 

Teatro dei Sensi Rosa Pristina torna al Napoli Teatro Festival Italia con un nuovo labirinto sensoriale che questa volta condurrà lo spettatore alla scoperta di un misterioso piccolo villaggio. Nel titolo c’è l’eco della poetica pasoliniana: Ormai è vicina la Terra di Lavoro/ qualche branco di bufale, qualche/ mucchio di case tra piante di pomidoro/ èdere e povere palanche/ Ogni tanto un fiumicello, a pelo/ del terreno, appare (…) la luce che piove su queste anime/ è quella, ancora, del vecchio meridione/ l’anima di questa terra è il vecchio fango (Pier Paolo Pasolini Terra di Lavoro).

“Ciascuno di noi – si legge nelle note di regia – ha impressa un’immagine di che cosa sia la vita in un paese molto piccolo. Ci sono le case raggruppate e da un cortile si passa ad un altro in un confine sfumato fra il dentro e il fuori, fra la vita privata e quella del vicolo. Ci sono gli abitanti che sanno tutto di tutti ed alcuni, dalla presenza più forte, diventano dei “personaggi” dei quali conserviamo una traccia nell’immaginario. Questo fa pensare a quello che doveva essere Vitebsk per Chagall. Chagall dipingeva le case, le mucche, i personaggi del suo piccolo paese – come lo zio violinista o la coppia di innamorati, la capretta e il campanile – ma tutto trasfigurato nelle dimensioni, nei colori e nella collocazione, in un paesaggio fantastico, tutto interiore. Il Vecchio Fango è un lavoro su un’unità minima di vita comunitaria, un minuscolo villaggio immerso nella natura che potrebbe felicemente rappresentare un’immagine idilliaca. Ma l’altra faccia della medaglia è l’isolamento dei suoi abitanti che può far emergere i tratti più gretti, ruvidi e misteriosi dell’umano. C’è un’oscurità che lo sguardo del visitatore riesce appena a cogliere. Per questo, il viaggiatore che si avventuri nelle strade di questo piccolo villaggio, seguendo un odore, un suono, uno sfioramento, non si sentirà sempre al sicuro e dovrà ricorrere alla memoria e all’immaginazione per ricostruire ciò che, da bendato, non potrà che sentire e toccare con le mani”.

 

 

SCHEDE SPETTACOLI

29 e 30 giugno – Teatro Nuovo

MAR

Creazione collettiva di Teatro De Los Andes e Aristides Vargas

Testo e Regia Aristides Vargas


Traduzione Silvia Raccampo

Direzione Attori Maria Del Rosario Frances

Con Lucas Achirico, Gonzalo Callejas, Alice Guimaraes

Musica Lucas Achirico

Scenografia: Gonzalo Callejas | Costumi: Alice Guimaraes, Jacqueline Lafuente Covarrubias

Luci e Suono: Alejandro Bustamante

Produzione Teatro De Los Andes

 

DATE 29, 30 GIUGNO (ORE 23.00)
 | LUOGO TEATRO NUOVO


DURATA 1H E 20MIN
 | LINGUA SPAGNOLO – SOTT. ITALIANO  PAESE BOLIVIA PRIMA NAZIONALE

RESIDENZA DAL 4 AL 15 LUGLIO – SANTA CROCE DEL SANNIO (BN)

 

Storico gruppo boliviano di teatro di ricerca fondato da César Brie e Giampaolo Nalli nel 1991, il Teatro de los Andes, nei suoi venticinque anni di attività ha sempre condotto ricerche sulla memoria andina, ricollegandosi ai miti del luogo.

MAR è costruito come un’allegoria poetica sul senso della perdita e sul mare come metafora di un orizzonte ampio e sconosciuto, specialmente nell’immaginario dei boliviani.

La storia è quella dei tre fratelli – Juana, Miguel e Segundo – che decidono di compiere un viaggio per esaudire l’ultimo desiderio della loro madre in fin di vita: poter morire tra le onde del mare, dove non è mai stata, e lì potersi abbandonare. I fratelli partono deponendo la loro madre su una porta della loro casa, come se fosse una lettiga, ma quel viaggio diventa la metafora dei loro rapporti più intimi e la “porta” si rivela come l’ingresso del loro inconscio segreto nutrito da un immaginario di storie, apparizioni, fantasmi di personaggi scomparsi nella guerra del Pacifico. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con il regista e drammaturgo, Arístides Vargas -argentino, residente in Ecuador – e con il gruppo ecuadoregno Malayerba.

Al Festival la compagnia, dopo aver presentato a Napoli lo spettacolo MAR, sarà in residenza a Santa Croce del Sannio per lavorare con gli abitanti del paese e mettere in scena un evento pubblico dal titoloDalle Ande agli Appennini, La pace – ieri, oggi e sempre.

 

  

SCHEDE SPETTACOLI

29 giugno (ultima replica) – Galleria Toledo

PECCATO CHE FOSSE PUTTANA

di  John Ford | traduzione  Nadia Fusini

adattamento e regia Laura Angiulli

con Federica Aiello, Agostino Chiummariello, Michele Danubio, Gianluca D’agostino, Alessandra D’elia, Luciano Dell’aglio, Gennaro Di Colandrea, Stefano Jotti, Vittorio Passaro, Francesco Ruotolo, Maria Scognamiglio, Antonio Speranza

e con la partecipazione straordinaria di Cloris Brosca

Musiche originali eseguite in scena da Pasquale  Bardaro

Scene Rosario Squillace | Luci Cesare Accetta

Produzione Fondazione Campania Dei Festival \ Napoli Teatro Festival Italia \ Il Teatro Coop. Produzione/ Galleria Toledo | in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli

 

DATE < 28, 29 giugno (ore 19)  | Luogo Galleria Toledo

DURATA 1h20min | Lingua Italiano

Paese Italia  PRIMA ASSOLUTA

 

John Ford, è un drammaturgo di epoca elisabettiana e Peccato che sia una sgualdrina è considerato il suo capolavoro, pubblicato nel 1633: un’opera di grande tensione drammatica dove la passione proibita tra i due fratelli Annabella e Giovanni si contrappone a un mondo ipocrita e corrotto. Del dramma, ambientato a Parma, si ricordano alcuni allestimenti memorabili: nel 1961, a Parigi, regia di Luchino Visconti, con Alain Delon e Romy Schneider; quello di Luca Ronconi – site specific – per il Teatro Farnese di Parma nel 2003; il film, del 1971, con la regia di Giuseppe Patroni Griffi, dal titolo Addio, fratello crudele.

“John Ford – commenta Nadia Fusini, che ne ha curato la traduzione – è autore terminale per l’estremo confine che segna nel territorio del male. Il gesto eroico si dà solo nell’audacia e nell’ostentazione del vizio. In un mondo che ha scardinato l’aldilà, il conflitto si colloca radicalmente nell’arbitrio della passione e l’azione nell’orizzonte vuoto dell’autonomia. E’ nella forza della sua convulsa passione, nella malvagità, che l’eroe avverte una sorta di brivido divino, un’affinità con le potenze cosmiche della vita”.

L’adattamento di Laura Angiulli concentra l’azione del dramma, nella potenza della passione “incestuosa” tra Giovanni e Annabella, fratelli-amanti, che “fanno della libertà assoluta la chiave della loro rivolta. Libertà negativa, in cui si addensano pulsioni e desideri irregolari. – leggiamo nelle note di regia – Nessuno sradicamento è possibile in un mondo dove la giustizia non ha luogo, dove lo Stato non ha rappresentanza riconoscibile. Contro il vuoto non resta che il richiamo primigenio della natura. L’epilogo inevitabile è la morte violenta e crudele, che discende dalla rabbia e dal bisogno di vendetta, dal desiderio mai appagato, per sottrazione volontaria o necessaria del soggetto amato”.

 

 

SCHEDE SPETTACOLI

 29 e 30 giugno; 1  e 2 luglio – ore 21 (repliche)

Real Bacino di Raddobbo – Base Marina Militare Italiana, Molosiglio – Via Acton

Mare Mater

L’esemplare storia della Nave Asilo Caracciolo e della Signora Giulia Civita Franceschi

Uno spettacolo di Fabio Cocifoglia e Alfonso Postiglione;

collaborazione alla drammaturgia Antonio Marfella

con Manuela Mandracchia (nel ruolo di Giulia Civita Franceschi), Graziano Piazza, Luca Iervolino,  Niko Mucci, Giampiero Schiano

e la partecipazione dei ragazzi della Banda Musicale Centro Ester di Barra – Canta Suona e Cammina, dell’Associazione Life_Scugnizzi a Vela e del Centro Anspi ‘San Francesco Caracciolo’ di Miano.

 

consulenza scientifica Antonio Mussari e Maria Antonietta Selvaggio (per la Fondazione Thetis – Museo del Mare di Napoli)

ambiente sonoro e musiche Luca Toller

sound designer Hubert Westkemper

costumi Giuseppe Avallone

collaborazione artistica Enzo Musicò 

prodotto da Le Nuvole/Casa del Contemporaneo – centro di produzione

si ringraziano: Marina Militare, The International Propeller Clubs Port of Naples, Lega Navale Italiana, Pio Monte della Misericordia, Enzo Coccia, Maria Rosaria De Medici, Claudio Romano.

 

DATE <  28, 29, 30 giugno; 1, 2 6 luglio (ore 21)  | LUOGO < Real Bacino Di Raddobbo – Base Marina Militare Italiana, Molosiglio – Via Acton, Napoli.

Durata 120 min  | LINGUA italiano  Paese ITALIA    PRIMA ASSOLUTA

Ingresso allo spettacolo con documento di riconoscimento personale

 

Tra il 1913 e il 1928, Napoli fu al centro dell’interesse pedagogico internazionale per un esperimento educativo straordinario, che si realizzò sulla Nave-Asilo “Caracciolo”.
A dirigere la “Caracciolo”, che accolse oltre 750 bambini e ragazzi sottraendoli a una condizione di abbandono e restituendoli a una vita sana, civile e dignitosa, fu chiamata la signora Giulia Civita Franceschi (1870-1957).

L’esperienza pedagogica della nave Caracciolo, della sua educatrice e dei numerosi ragazzi saliti a bordo “scugnizzi” e sbarcati uomini, è oggetto di un lavoro teatrale che si avvale di documentazione archivistica – in buona parte messa a disposizione del Museo del Mare di Napoli.
Il lavoro teatrale non intende raccontare esclusivamente in tono celebrativo o agiografico quella straordinaria esperienza umana ed educativa, ma coglierne anche gli aspetti conflittuali e contraddittori – non solo nel rapporto dei responsabili con l’autorità e il potere politico, rappresentato nell’ultima fase dal partito fascista che si impossessa della Caracciolo – forse soprattutto nel confronto tra l’identità borghese della città e quella più popolare, un tempo autenticamente plebea. A Napoli, il dualismo tra queste due anime è sempre stato particolarmente contorto, quando non apertamente violento, attraverso innumerevoli manifestazioni, storiche, sociali, culturali e ancora connota, con maggiori stratificazioni e morfologie più confuse, l’attualità del contesto urbano e sub-urbano.

 

 

Ufficio Stampa Fondazione Campania dei Festival:

Renato Rizzardi/Studio Tema e Associati  (339 3800826; r.rizzardi@napoliteatrofestival.it)

con Rosalba Ruggeri (338 8218803; r.ruggeri@napoliteatrofestival.it)

in collaborazione con Paola Marano (366 2757923; p.marano@napoliteatrofestival.it)

 

Studio Cafiero – per i contatti nazionali

Patrizia Cafiero & Partners – info@cafieroepartners.it

Domenica 26 giugno, ore 19.45 – Basilica di Santa Chiara continua il ciclo “Organi storici della Campania”, organizzato dalla Associazione Alessandro Scarlatti.

27 lunedì Giu 2016

Posted by Massimiliano Cerrito in Senza categoria

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Ieri sera domenica 26 giugno, alle ore 19.45 nella Basilica di Santa Chiara (v. Benedetto Croce, 16) per il ciclo Organi storici della Campania, organizzato dalla Associazione Alessandro Scarlatti, si è tenuto il concerto del maestro Angelo Castaldo dal titolo “Max Reger e il suo tempo”

 

Programma

 

  1. Respighi: Preludio in re minore

 

  1. Busoni: Praeludium und Doppelfuge zum Choral, Op.7 e op. 76

 

  1. Reger: Introduktion und Passacaglia

 

  1. E. Bossi: Thème et Variations op. 115

                     Ave Maria op. 104, n. 2

 

  1. Andriessen: Toccata

 

La chiesa di Santa Chiara da sempre emozioni forti ed ieri sera il concerto del M° Angelo Castaldo, ha contribuito ancora di più a darci emozioni uniche. Il suo intelligente e profondo programma ha accolto il pubblico con sonorità bellissime e piene armonie. Il meraviglioso organo suonato presente oggi in Basilica ha sostituito tutti gli strumenti della Basilica di Santa Chiara che furono distrutti durante i bombardamenti anglo-americani nel 1942. Lo strumento attuale risale al 1962, ed è tra i più prestigiosi dei tanti operanti nella nostra città. Il programma , è stato intitolato “Max Reger e il suo tempo” ed è stato dedicato per celebrare gli anniversari di tre autori  a cavallo tra Ottocento e  Novecento: Ottorino Respighi, Ferruccio Busoni e appunto Max Reger. Tanti applausi da parte di un pubblico che sta crescendo per questo tipo di strumento meraviglioso, grazie all’impegno per la sua diffusione dell’Associazione Alessandro Scarlatti.

Si chiude la rassegna dell’Associazione con il concerto  che si terrà sabato 2 luglio a Salerno nella storica Chiesa dell’Annunziata, costruita nel 1627 sulle rovine della  vecchia chiesa di fine quattrocento che distrutta da un’alluvione.

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Domenica 26, prima assoluta al Teatro Bellini di Mentre Aspettavo del siriano Omar Abusaada che dopo Napoli sarà al festival di Avignone (in replica anche lunedì 27).

27 lunedì Giu 2016

Posted by Massimiliano Cerrito in Senza categoria

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MENTRE ASPETTAVO del giovane regista siriano Omar Abusaada, che presenta a Napoli (il 26 e 27 giugno, ore 21 al Teatro Bellini, poi in programma nei più grandi festival internazionali) un testo diMohammad al Attar, sul tema del coma che affligge il protagonista, causato dai pestaggi subiti ad uno dei numerosi check-point che frazionano Damasco. Il suo stato comatoso assume un significato politico che, metaforicamente, ne estende il concetto al suo Paese, la Siria, “né vivo né morto, in una zona grigia di speranza e disperazione”. In scena Amal Omran, Mohammad Alarashi, Nanda Mohammad, Fatina Laila, Mouiad Roumieh, Mohamad Al Refai.

Uno struggente spettacolo che fornisce il “loro”punto di vista sulla situazione, una recitazione molto ben svolta ottimi gli attori tutti molto empatici ed in grado di trasferire forti emozioni al pubblico presente che ha tributato un grande successo. Tutti bravissimi, su tutti Nanda Mohammad.

Si replica stasera da non perdere.

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Conservatorio di Napoli. Incontri con l’autore: The Veremonda Resurrection (Gli Ori 2016) di Allison Zurfluh (28 giugno ore 12).

27 lunedì Giu 2016

Posted by Massimiliano Cerrito in Senza categoria

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Riceviamo e pubblichiamo:

Comunicato stampa

                                                                                                                          

Incontri con l’autore:

The Veremonda Resurrection (Gli Ori 2016)

di Allison Zurfluh

(28 giugno ore 12)

 

 

Proseguono al San Pietro a Majella gli appuntamenti per la rassegna Incontri con l’autore dedicata alla presentazione delle novità editoriali.

 

Martedi 28 giugno alle ore 12, in Sala Martucci, sarà presentato il volume The Veremonda Resurrection, appena pubblicato dalla casa editrice toscana Gli Ori.

Dopo le uniche date italiane (Venezia, Biblioteca Marciana e Roma, Università la Sapienza),  il Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella ospiterà la presentazione del prestigioso volume dedicato ad un’opera veneziana del Seicento, Veremonda, l’Amazzone  d’Aragona (1653), di Francesco Cavalli, compositore  strategico per l’importazione a Napoli dei modelli veneziani.

Con i saluti del Direttore Elsa Evangelista, ci saranno gli interventi di Allison Zurfluh, giornalista e autrice del libro, Stefano Vizioli, regista, e Aaron Carpenè, musicologo e direttore d’orchestra.

 

Da una misteriosa opera veneziana manoscritta ad una sfavillante produzione di Charleston: The Veremonda Resurrection (la resurrezione di Veremonda) racconta la vicenda di come l’opera seicentesca  fi Francesco Cavalli sia stata riportata in vita dopo più di tre secoli di silenzio. Il racconto è narrato con un ritmo avvincente ed è illustrato con fotografie esclusive. Il volume inoltre contiene interviste con il cast e i registi, oltre ad un’introduzione di Wendy Heller, della Princeton University, autrice dell’edizione critica dell’opera Veremonda, l’Amazzone d’Aragona (Bärenreiter).

 

 

 

 

Ingesso libero

 

 

 

Prof. Giulia Veneziano

Responsabile dell’Ufficio Stampa

Conservatorio di Musica San Pietro a Majella

veneziano.stampamajella@gmail.com

tel. +39 081. 5644411 (int. 41)

twitter @GiuliaVen

 

 

Maggio della Musica, giovedì 30 gugno (ore 20.30) in Villa Pignatelli Servillo-Girotto-Mangalavite in concerto Per la prima volta a Napoli presentano “Parientes”.

27 lunedì Giu 2016

Posted by Massimiliano Cerrito in Senza categoria

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Riceviamo e pubblichiamo:

Comunicato Stampa

 

Maggio della Musica, giovedì 30 gugno (ore 20.30) in Villa Pignatelli

Servillo-Girotto-Mangalavite in concerto

Per la prima volta a Napoli presentano “Parientes”

 

Giovedì 30 giugno 2016 alle ore 20.30 nella veranda neoclassica di Villa Pignatelli, ospiti del Maggio della Musica 2016 Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Managalavite suoneranno per la prima volta a Napoli i brani dell’album “Parientes”. Pubblicato nel 2015, terzo capitolo della decennale collaborazione tra il cantante-attore e i due musicisti argentini di origini italiane, tra tango e folklore e teatro e letteratura, “Parientes” è per i tre artisti un ritorno a radici comuni, alle tradizioni degli emigranti italiani che hanno formato la cultura del paese sudamericano in cui si ritrovano anche elementi spagnoli, francesi e tedeschi. Protagonisti del “viaggio” saranno la voce di Servillo, il sax di Girotto e il piano e le tastiere di Mangalavite con incursioni vocali. Il concerto è l’ultimo appuntamento della sessione estiva della stagione 2016 del Maggio della Musica che riprenderà il prossimo 3 ottobre. Costo del biglietto: 20 euro (ridotto: 15 euro; ridotto giovani: 10 euro); prenotazione obbligatoria: tel. 081.5606630 – maggiodellamusica.it

 

° ° °

 

Maggio della Musica 2016

Giovedì 30 giugno 2016

ore 20.30

Veranda neoclassica di Villa Pignatelli – Napoli

 

Peppe Servillo, voce

Javier Girotto, sax soprano e baritono

Natalio Mangalavite, piano, tastiere, voce

 

“Parientes”

 

Costo del biglietto: 20 euro (ridotto: 15 euro; ridotto giovani: 10 euro)

Prenotazione obbligatoria: tel 081 5606630 – maggiodellamusica@libero.it – maggiodellamusica.it

 

Capita a volte di trovarsi dall’altro capo del mondo e di incontrare inaspettatamente qualcosa che ci appartiene e che forse avevamo dimenticato. Questo è successo, si direbbe, a Servillo, Girotto e a Mangalavite, in particolare quando i due argentini hanno riconosciuto nell’incontro una possibilità di ritorno alla propria cultura condotto senza retorica, ma giocando in prima persona la scommessa di scrivere canzoni “nuove”. Canzoni “antiche” si direbbe viceversa per Servillo, che può frequentare così paesaggi classici del fare musica popolare senza il rischio della ridondanza e della citazione. La musica è per fortuna un “fatto”, direbbero loro tre assieme, e tutta questa premessa ha un trio infine che la vuole dimostrare.

 

Peppe Servillo – Nato a Caserta, fondatore cantante e autore dei testi del gruppo Avion Travel. Con il gruppo pubblica numerosi album e oltre ad altri numerosi riconoscimenti vincono nel 2000 il Festival di Sanremo. È attore nel film “La felicità non costa niente” di Mimmo Calopresti e nel film “Tipota” scritto e diretto da Fabrizio Bentivoglio con cui collabora anche come coautore di testi.

 

Javier Edgardo Girotto – Nativo di Cordoba (Argentina) comincia a studiare il sax all’età di dieci anni, percorso che lo porta a specializzarsi presso il Conservatorio Provinciale di Cordoba diplomandosi come insegnante di musica sax e flauto traverso. All’età di 21 anni si trasferisce a Boston (USA) dove si diploma in Professional Music cum magna laude al Berklee College of Music. Fondatore e leader degli Aires Tango, con i quali registra 7 cd. La sua musica è un misto di tango, jazz, etnica, caratterizzato da molta improvvisazione, scrittura e arrangiamento. Parallelamente ad Aires Tango collabora con il quintetto di Roberto Gatto (batteria) col quale suona ormai da 8 anni. Ha suonato anche con Rita Marcotulli, Enrico Rava, Paolo Fresu, Gianluca Putrella, Bebo Ferra, Antonello Salis, Gianni Coscia, Peppe Servillo, Furio Di Castri, Tony Scott, Arto Tuncbovacivan, Carlo Rizzo, Aldo Romano, Luis Agudo, Maurizio Gianmarco, Stefano Battaglia, Michel Godard, Anouar Brahem, Gianluigi Trovesi e molti altri.

 

Natalio Luis Mangalavite – Argentino vive da quasi vent’anni in Europa, dove ha lavorato in svariate cornici musicali nell’ambito della musica pop e jazz. Ha accompagnato per quasi 15 anni Ornella Vanoni nei suoi concerti e ha lavorato al fianco di altri musicisti jazz e world come Paolo Fresu, Horacio del negro Hernandez, Furio Di Castri, Antonello Salis, Michele Ascolese (progetto tango Luis Y Miguel), il dj Pierandrea The Professor (progetto Dna).

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