Coro della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Il terzo appuntamento della rassegna estiva del Teatro Verdi di Trieste si presenta come evento veramente speciale: la Petite Messe Solennelle di Gioachino Rossini diretta dal M° Francesca Tosi, protagonisti il Coro del Teatro Verdi e un quartetto di solisti di caratura straordinaria con voci fra le più famose del panorama internazionale, Giulia Della Peruta, Daniela Barcellona, Antonino Siragusa, Abramo Rosalen.
Ultimo componimento di Gioachino Rossini concepita non per un uso ecclesiastico bensì per un contesto domestico d’élite, la Petite Messe Solennelle fu infatti eseguita davanti ad un pubblico d’invitati il 13 marzo 1864 nel palazzo parigino della famiglia Louise Pillet Will, che aveva commissionato il lavoro con intenti intimi e privati. Rossini già nella dedica, che gioca con gentile ironia sui doppi sensi delle parole, preannuncia un impegno per qualcosa di insolito e di ricerca, un congedo che è anche un manifesto per la musica dell’avvenire. Concordemente oggi si considera questa composizione quasi un azzardo, che nella rigorosa cura delle caratteristiche della musica sacra tradizionale – la chiarezza della scrittura, l’uso dei fugati – raggiunge soluzioni timbriche personalissime oltre il romanticismo, quasi un’anticipazione avveniristica di forme che si svilupperanno ben oltre la fine dell’Ottocento anche nel corso del Novecento.
Dirige il M° Francesca Tosi, maestro del coro del Teatro Verdi, che ha dedicato la sua carriera non solo alla musica corale ma anche all’attività solistica per pianoforte – con molti concerti dedicati in particolare a Beethoven e Rachmaninov – e alla direzione d’orchestra, allieva del M° Bellugi. Si coglie nelle sua parole un personale rapporto con questo capolavoro rossiniano “la Petite Messe Solennelle mi accompagna nel corso della mia vita musicale; l’ho interpretata come primo pianoforte e nella parte per armonium, ne ho preparato le parti corali in diverse occasioni e oggi come direttore posso confrontami anche con le voci soliste e ricercarne quei particolari timbri che emergono soprattutto nella scrittura delle parti strumentali, un lavoro sottile a cercare “musica benedetta”, per usare proprio le stesse parole che Rossini pose nella dedica sul frontespizio della partitura”.
Protagonista il Coro del Teatro Verdi e un cast di straordinari interpreti vocali, che annovera voci tra le più amate del repertorio belcantistico, tutte “regionali”: accanto al soprano friulano Giulia Della Peruta, già applaudita al Verdi nel 2018 ne L’italiana in Algeri dello stesso Rossini e in Così fan tutte di Mozart, al basso pordenonese Abramo Rosalen, anch’egli recentemente protagonista ne I Puritani di Bellini nel 2018 e in Lucrezia Borgia di Donizetti quest’anno, le triestine “star” internazionali Daniela Barcellona e Antonino Siragusa, un quartetto che assicura al concerto uno spessore artistico di altissimo rilievo.
Al primo pianoforte – un grancoda Fazioli F308 gentilmente messo a disposizione dall’omonima casa costruttrice - Adele D’Aronzo, al pianoforte di ripieno – un grancoda Fazioli F278 di proprietà della Fondazione – Alberto Macrì e all’armonium – in questo caso organo – Ilario Lavrencic.
Il concerto si svolge nei limiti e nel rispetto di tutti i protocolli vigenti per la protezione dei lavoratori e del pubblico presente in sala, nel limite massimo di 200 spettatori.
La biglietteria del Teatro Verdi è aperta fino a sabato orario 9-13 e un’ora prima dell’inizio dei concerti. Tutte le informazioni sono disponibili anche sul sito web www.teatroverdi-trieste.com
Biglietti da 20,00 € – 25,00 € – 30,00€
Trieste, 30 giugno 2020
Cristina Moschioni Segreteria per la Comunicazione e le Pubbliche Relazioni Tel. 040 67 22 203 – Fax 040 67 22 315
Si comincia, dalla bellezza e dalla musica di qualità, grazie alla stupenda dimora che ci ospita, Villa di Donato e i suoi splendidi e generosi padroni di casa, prima realtà a Napoli ad ospitare “fisicamente” il pubblico per uno spettacolo dal vivo dopo la chiusura di teatri e luoghi deputati avvenuta il 4 marzo scorso. Massimo Spada al pianoforte Diego Romano al violoncello i due maestri che si sono esibiti stasera in un programma dedicato a Beethoven e Strauss. Tutto bellissimo ospitalità, clima, musica. Pubblico in linea con le disposizioni del periodo che viviamo, caloroso ad attento, che ha tributato ai due artisti un grande e meritato successo ricambiato anche con un bellissimo bis finale che ha ricordato l’amatissimo Enzo Bosso da poco scomparso.
Ottime le esecuzioni dei brani proposti grande trasporto e rispetto dei compositori. Tempi, attacchi e sintonia perfetti tra i due artisti interpreti delle pagine scritte da Beethoven e Strauss.
Diego Romano. E’ il Secondo Violoncello con obbligo del Primo dell’ Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Nato a Napoli nel 1976, si diploma sotto la guida di S. Altobelli con il massimo dei voti presso il Conservatorio San Pietro a Majella nel 1997; nello stesso anno gli viene conferito il Premio Sebetia-Ter quale “sicura promessa del violoncello italiano”. Si perfeziona successivamente con F. M. Ormezowsky, M. Drobinsky, M. Maisky, all’ Accademia Chigiana ottenendo le Borse di Studio e il Diploma di Merito nel 1995 e 1996. Dal 1996 al 1998 è il Primo Violoncello Solista dell’ Orchestra Giovanile Italiana, con sede alla Scuola di Musica di Fiesole, dove segue i corsi di Violoncello e Musica da Camera con A. Baldovino, A. Nannoni, P. Farulli, A. Faja, Trio di Trieste e M. Skampa, diplomandosi con il massimo dei voti lode e menzione d’ onore nel 1998. Nello stesso anno entra a far parte della Konzertklasse di Thomas Demenga presso la Musikakademie di Basel(CH), conseguendo il Solistendiplom con il massimo dei voti e la lode nel 2001. In quest’ occasione si esibisce con l’Orchestra della Radio di Basel diretta da J. Henneberger nel Concerto op 104 in si min. per Violoncello ed Orchestra di A. Dvorak. Nel 2000 viene scelto da C. Abbado come Primo Violoncello Solista della Gustav Mahler Jugendorchester, ruolo che ricopre per i successivi due anni; ha così la possibilità di perfezionarsi con G. Rivinius, W. Boettcher, W. Schultz. Nel 2001 risulta vincitore della Borsa di studio Emma Contestabile dell’ Accademia Chigiana nella classe di M. Brunello e continua a perfezionarsi con il Maestro per due anni all’Accademia Romanini di Brescia. È vincitore nei seguenti Concorsi: Orchestra dell’ Accademia Nazionale di Santa Cecilia (Ruolo di Terzo Violoncello con obbligo del Primo nel 2001 e Ruolo di Secondo Violoncello-Concertino con obbligo del Primo nel 2007), Città di Aversa, Estate Internazionale di Portogruaro, Città di Pozzuoli, Città di Modena, Città di Napoli, Città di Vittorio Veneto. Ha collaborato come Primo Violoncello Solista con l’ Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino e l’Orchestra del Festival di Stresa. Ha suonato sotto la direzione dei più grandi musicisti del panorama internazionale quali S. Ozawa, P. Boulez, M. W. Chung, K. Masur, G. Pretre, A. Pappano, R. Muti, G. Sinopoli, W. Sawallisch. Molto attivo anche come camerista, è membro fondatore del Sestetto Stradivari e ha collaborato con artisti quali Lang Lang, F. Ajo, M. Brunello, A. Pappano, M. Quarta, G. Carmignola, M. Campanella, A. Carbonare, L. Defusco. Suona un Violoncello napoletano dei primi dell’ ‘800 donatogli da un’ammiratrice al termine di un concerto.
Massimo Spada
nato nel 1986 a Roma, si è avvicinato allo studio del pianoforte all’età di sei anni, e si è diplomato con il massimo dei voti e la lode nel 2005, sotto la guida del M° Pieralberto Biondi, al Conservatorio di Santa Cecilia in Roma. Nel 2009 si è laureato con lode in Storia della musica, presso l’Università Sapienza. Nel 2010 si è diplomato nella prestigiosa Accademia pianistica di Imola “Incontri con il maestro”, sotto la guida del M° Boris Petrushansky e del M° Riccardo Risaliti. Nel 2011 si è laureato presso il Conservatorio di S. Cecilia, a Roma, nel biennio superiore di specializzazione in Musica da Camera, sotto la guida del M° Roberto Galletto. Nel 2014 si è diplomato con il massimo dei voti e la lode all’Accademia di Santa Cecilia, sotto la guida del M° Benedetto Lupo e del M° Stefano Fiuzzi e nel 2016 ha concluso il corso di Musica da Camera nella medesima Accademia, sotto la guida del M° Carlo Fabiano, diplomandosi sempre con il massimo dei voti. Lavora abitualmente nel campo della promozione e diffusione della musica contemporanea, esibendosi in importanti sedi musicali, quali il Parco della Musica, Palazzo Valentini e molti altri, proponendo spesso brani a lui dedicati. Nel 2013 è stato invitato a suonare presso l’Associazione Nuova Consonanza, ed ha tenuto la prima esecuzione italiana della Sonata per Viola e Pianoforte di Lowell Liebermann, esibendosi con il dedicatario della partitura, Neal Gripp, Prima Viola dell’Orchestra di Montreal. Nel 2013 sotto la bacchetta di Roberto Tolomelli ha interpretato il Concerto in Sol di Maurice Ravel, ottenendo a ogni replica ottimi successi. Nel 2014 è stato protagonista di due edizioni dei Carmina Burana di Carl Orff, nella versione per due pianoforti, percussioni e coro, presso la Sala Sinopoli e il Teatro Palladium a Roma. Sempre nello stesso anno, presso l’Ambasciata d’Austria, ha eseguito in otto serate l’integrale della produzione pianistica, e per quattro mani di Johannes Brahms. Svolge un’intensa attività didattica, dal 2011 al 2015 è stato docente di Pianoforte Principale ai Corsi Preaccademici del Conservatorio di Santa Cecilia, e dal 2016 è docente presso il Conservatorio di Rovigo
Riceviamo e pubblichiamo: nei giorni 5 e 6 luglio p.v. nell’incantevole cornice del Palazzo D’Avalos, a Terra Murata, organizzato dal Comune di Procida si terrà lo spettacolo JESCE, SOLE!, suggestioni per soprano, voce recitante e pianoforte. Si tratta di un percorso emozionale, attraverso brani recitati e cantati, tutti originali, accompagnati in live dal pianoforte.
Questo concerto – spettacolo nasce dal desiderio di condividere con gli spettatori, appunto, un percorso di suggestioni ed emozioni. Si apre con il tema L’isola ed il mare, nell’ eterno rapporto di amore/odio, attesa/ritorno. La leggenda delle Sirene, che fa da contrappunto alla donna che attende il ritorno dello sposo, la vita intesa come un viaggio per mare, alla ricerca di un porto, sono i protagonisti di questa prima parte. Si parla poi di Femmene. La comicissima Jolanda, nel monologo tratto da un’opera di Gaber, ci intratterrà sull’ “incongruenza” di un uomo che tradisce l’amante con la propria moglie. La Vammana ci riporta a tradizioni dimenticate legate alla nascita, così come pure la Nonnanonna pe’ coppo e pe’ sotto esprime la rabbia verso una vita dove “madama Apparenza, spesso se fotte sustanza e crianza”. Maria sotto la croce ci mostra il dolore di una madre per la perdita del proprio figlio ed il suo amore tanto grande da accettare questo squarcio dell’anima. Infine, si invoca il Sole, come icona di verità, simbolo di rinascita, dopo che la pioggia, pianto dell’uomo sulle proprie miserie, ha lavato via tutto il male…
Gli spettacoli, ad ingresso gratuito, sono 2 per serata, potendo accogliere un massimo di 30 persone per volta, alle ore 20,30 ed alle ore 22,00.
soprano, Graziella Scotto di Vettimo voce recitante, Marianna Ambrosino pianoforte, Vincenzo Cacciuttolo testi, canzoni e musiche di Vincenzo Cacciuttolo
Beneficenza a favore dell’ass. onlus L’ISOLA CHE C’ E’ – UNICEF
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La città Teatro
Gabriele Russo
co-direttore artistico Teatro Bellini
Il processo che ci ha spinto ad immaginare una ripartenza è stato molto complesso
ed articolato. Abbiamo prima accettato e vissuto l’impotenza generata dal
Coronavirus, ora lottiamo contro un altro virus che potrebbe rivelarsi altrettanto
letale, l’immobilismo.
Disorientati, siamo ancorati al presente poiché tutto intorno sembra poter cambiare
da un momento all’altro. Questa condizione ci impedisce di proiettarci ed
immaginarci nel futuro. È una condizione nuova e completamente in antitesi con lo
stile di vita cui eravamo abituati solo quattordici o quindici settimane fa.
Se da un lato la pandemia ha messo a nudo la fragilità del nostro paese ed in
particolare quella di alcuni settori nevralgici per lo sviluppo e la crescita della nostra
società oltre che più in generale della nostra stessa vita, dall’altro ci ha consentito
di rallentare i ritmi vertiginosi e la chiamata all’iper produttività cui eravamo
costantemente chiamati. Questo può essere un aspetto positivo da indagare e
cristallizzare nella nostra abitudini di vita a patto che non si traduca in un “vivere
alla giornata; che viceversa ci proietti con maggiore consapevolezza a guardare
verso un orizzonte temporale molto più ampio di prima. Se oggi ci troviamo in
questa situazione probabilmente dipende dai trenta o quarant’ anni che ci hanno
preceduto, allo stesso modo quel che saremo oggi condizionerà i prossimi decenni.
Dobbiamo immaginare il mondo fra cinquanta, cento anni. Lavorare in questa
prospettiva.
Nell’ottica di questa premessa mi piace guardare alla nostra proposta, Il Piano Be (a
cui volutamente non segue il dubitativo “or not to BE”) come se lo osservassi dal
futuro, come se fra vent’anni, guardandoci indietro, ci chiedessimo: cos’hanno fatto
gli artisti, le maestranze, il pubblico, il teatro tutto per rispondere alla distanza
sociale richiesta dalle misure sanitarie?
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Come si è riorganizzata la comunità teatrale, i suoi artisti, le sue maestranze, i suoi
lavoratori?
Come hanno risposto i teatri alla riduzione della capienza di sale grandi e piccole?
Cosa (non) è accaduto in scena in quei giorni ed in quel contesto?
Cosa è rimasto di quel momento e di quella proposta?
Sarà riuscito lo stato a costruire per lo spettacolo dal vivo un sistema più solido e
rispondente alla sua natura, alle sue peculiarità?
Solo facendoci queste domande potremo scoprire se il nostro nuovo progetto sia
una soluzione momentanea e circoscritta al periodo di restrizioni o se invece in
questa proposta ci sia qualche piccolissimo seme che ci racconti qualcosa in più
sulla nostra funzione futura.
Tornando nel presente, proviamo a rispondere per quel che sappiamo oggi alle
domande che vengono dal futuro e che ci hanno spinto ad accelerare un processo
che già in questi ultimi anni andava costituendosi e rafforzandosi all’interno della
nostra programmazione. Come dire che da qualche parte i semi già erano piantati, a
volte nei fatti, altre nelle intenzioni. Naturalmente abbiamo annullato tutto quello
che avevamo già programmato per la prossima stagione e che mal si sarebbe
adattato alle nuove condizioni, siamo poi andati a cercare una soluzione nel recente
passato, guardando a quelle esperienze che avevano rappresentato momenti
importanti del nostro percorso ma ancora vive e ricche di ulteriori potenzialità, ad
esempio l’esperienza del Glob(e)al Shakespeare del 2017, costituisce lo spunto di
partenza su cui si fonda questo nuovo e più articolato progetto.
Il Piano Be quindi non sarà una proposta ridotta di quel che sarebbe dovuto Essere
e non È. Chiameremo il pubblico a partecipare ad un’esperienza complessiva fatta di
spettacoli e artisti fra i più innovativi della scena contemporanea, che si
alterneranno nello stesso spazio scenico per nove settimane; proporremo al
pubblico di partecipare ad un processo creativo in cui tutto diventi drammaturgia: la
reimpostazione dello spazio, l’articolazione degli orari, il tipo di spettacoli scelti, il
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modo in cui vivremo e racconteremo le restrizioni sanitarie traendo vantaggio dal
naturale distanziamento garantito dai palchetti e dalla nuova disposizione della
platea. Attiveremo un processo di cocreazione di un nuovo testo con il pubblico e gli
artisti a partire da Le cinque rose di Jennifer di Ruccello.
Abbiamo scelto di non accontentarci di una teatralità ristretta e contingentata,
viceversa, pur nel rispetto di tutte le misure di sicurezza, abbiamo scelto di
moltiplicarla, ampliarla, ricrearla, modificarla, contaminarla ancora e di più con la
vita.
In attesa della fine delle restrizioni, vogliamo dire al pubblico che esiste un modello
per stare insieme anche in questo momento ed in queste condizioni.
Scopriremo insieme che l’edificio teatrale sarà, mai come in questo momento, un
vero e proprio rifugio e non il luogo tabù della pandemia.
Il Piano Be, anche per il quartiere, che ha bisogno di un teatro che torni ad
illuminarsi, ha bisogno della sua vita, ha bisogno della presenza di un istituzione
culturale importante e che torni ad essere motore e stimolo per molte altre iniziative
ed attività.
Noi proveremo ad esserci in questo modo, ben consapevoli che ripartire non potrà
mai essere uno slogan spendibile finché non potranno farlo tutti. A maggior
ragione però, con tutte le criticità del caso, dobbiamo adoperarci per contribuire,
ognuno nel proprio piccolo, a ricostruire la società tassello su tassello, replica dopo
replica.
Non cambiare niente per (provare a) cambiare tutto
Daniele Russo
co-direttore artistico Teatro Bellini
Non è facile immaginare una ripartenza teatrale con un paese ancora scosso
dall’emergenza epidemia ed un settore, il nostro, devastato dalla mancanza di
prospettive possibili e, soprattutto, dalla scoperta di non avere alcuna tutela sociale
per una delle categorie rivelatasi tra le più fragili. L’arte dal vivo è tutt’ora in stato
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d’assedio per colpa di un virus che ha creato un prima e un dopo, e dunque diventa
ancora più necessario, per chi guida un’Istituzione Culturale oggi, immaginare
nuove prospettive che portino in sè un valore artistico e che, al tempo stesso, siano
capaci di generare nuove opportunità sia lavorative che di incontro, che riescano a
dare una speranza di ripartenza e di ricostruzione. Dobbiamo cercare di lavorare per
gridare con forza il nostro essere necessari per una società che voglia dirsi civile,
gettando così le basi per un grande rilancio che possa investire la stragrande
maggioranza dei lavoratori dello spettacolo.
Oggi con questo nostro progetto per 10 professionisti che lavoreranno 100
rimarranno a casa, e con scarse tutele, ma il nostro compito sarà quello di cercare di
trasformare ogni esperienza in opportunità, diventando moltiplicatori di economie e
di spettatori per contribuire a ricreare una comunità teatrale più forte e solida di
quella “di prima”.
Per questo abbiamo ripensato gli spazi, re-immaginato la presenza del pubblico in
termini di orari e rafforzato le collaborazioni, che sono da sempre il nostro punto di
forza progettuale, ricreando un luogo unico di incontro tra artisti e cittadini in cui
gli spettacoli si alterneranno a ciclo continuo sullo stesso palco in una sorta di turnover generazionale e poetico in cui avremo:
54 giorni di programmazione
15 spettacoli per 99 repliche in sala grande
9 spettacoli per 40 repliche al Piccolo Bellini
9 spettacoli di danza
9 spettacoli per ragazzi
8 concerti
27 appuntamenti con Adiacente possibile
2 teatri “ospiti” a gestire una sala
Circa 150 tra artisti e tecnici impegnati
Non avremmo potuto immaginare un progetto di tale portata se non avessimo
costruito, negli anni, una rete a maglie fittissime, fatta di proficue collaborazioni e
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sinergie, che, oggi più che mai, riconosciamo come l’unico motore possibile per
ripartire con lo slancio che richiedono gli obiettivi a lungo termine.
Tre mesi costruiti insieme agli artisti che storicamente abitano questo teatro come
Giovanni Block che con il suo movimento del BeQuiet curerà tutta la sezione
musicale, Manuela Barbato ed Emma Cianchi che hanno re immaginato tutta la
stagione di danza in questo spazio atipico e Marinella Pomarici che cura con
l’associazione A voce Alta i nostri incontri e approfondimenti culturali, L’emergenza
ci ha portato a spingerci oltre, a immaginare nuove forme di partecipazione, a dare
un’ulteriore stretta alle maglie di questa rete e a legarci ancora di più a quelle realtà
che sono un bacino essenziale di formazione e di creatività indipendente che, con le
limitazioni in essere, rischiavano di vedere interrotto il loro percorso artistico ed
imprenditoriale: è per questo che abbiamo ritenuto doveroso e al tempo stesso
naturale “prestare” il Piccolo Bellini al Nuovo Teatro Sanità e al Civico 14 che, in
questo modo, non interromperanno il loro percorso di crescita e di ricerca. Lo stesso
si può dire del Teatro nel Baule, una compagnia che investe da tempo nel teatro
ragazzi, che gestirà la programmazione del sabato mattina, pensata per far
continuare a vivere ai ragazzi l’esperienza del teatro dal vivo, con i genitori in attesa
che anche le scuole tornino a popolare le sale.
Discorso a parte merita il capitolo immaginato con Agostino Riitano che cercherà di
“dare un senso extra teatrale” a tutto ciò facendo dialogare la nostra sala, i nostri
artisti e i nostri contenuti con il mondo esterno; uno squarcio di vita vera,
rigorosamente live, attraverso il quale proveremo a riaffermare il concetto di
spettacolo dal vivo trovando nella società fuori dalle mura teatrali ulteriori spunti di
riflessione.
Questo nostro Piano Be dunque riparte da antiche certezze e, anche da “antichi”
spettacoli visto che un altro punto da cui siamo partiti è stato il tentativo di
recuperare quello che per colpa del lockdown rischiava di andare perso, permettere
agli artisti che erano in procinto di debuttare da noi di presentare le loro nuove
creazioni e al pubblico, che li aspettava, di assistervi; ci siamo spinti a cercare
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soluzioni per non lasciare indietro nessuno. Dunque tutto quello che abbiamo
potuto recuperare dalla stagione che non si è conclusa e da quella che
rappresentava il “piano A” siamo riusciti a riprogrammarlo in questa grande “festa
del teatro” che ci accingiamo a vivere da ottobre a dicembre prossimi. Si può dire
praticamente, parafrasando il gattopardo, che non abbiamo cambiato niente per
cambiare tutto! Abbiamo cercato di rispondere alle difficoltà del momento e al
senso di smarrimento di questo periodo confermando la nostra linea ma
sparigliando nella forma, rinforzando e ampliando le nostre collaborazioni e
proponendo al nostro pubblico le poetiche, gli artisti e i gruppi che ormai, insieme
con il nostro personale percorso artistico, maggiormente ci identificano; così su
quello stesso palco si alterneranno la nostra Jennifer e artisti o gruppi che, nella
stessa maniera, formano la nostra identità come i Vuccirìa, i Carrozzeria Orfeo,
l’Orchestra di Piazza Vittorio, i Pesci, Perrotta/Recalcati, Pisano e artisti che
diventeranno di casa come i Motus, Davide Enia e molti altri.
Riceviamo e pubblichiamo: Valerij Gergiev inaugura il Ravello Festival 2020
Sarà Valerij Gergiev ad aprire il Ravello Festival 2020 con un concerto dell’Orchestra del Teatro Mariinskij organizzato in collaborazione con il Festival di Ravenna dove il maestro salirà sul podio domani sera. A Ravello Gergiev si riunirà dunque alla sua orchestra, in formazione ridotta per il rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid e per la quale non era stato possibile prevedere fino a questo momento l’arrivo in Italia.
Ad annunciarlo il direttore artistico Alessio Vlad: “La Fondazione Ravello ed io siamo orgogliosi di poter avere, per la ripartenza, uno degli artisti più legati al festival”.
Il concerto è in programma il 28 luglio. Era proprio il fine luglio del 2005 quando Gergiev fu protagonista, assieme all’orchestra e al coro del Teatro Mariinskij, di una due giorni indimenticabile per Ravello e il suo festival sul palco del Belvedere di Villa Rufolo.
Nel 2018 il ritorno a distanza di 13 anni. Come non citare infine, la direzione del Parsifal in forma di concerto del 1997 con solista Placido Domingo.
La programmazione del festival, dopo il concerto d’apertura, proseguirà per tutta l’estate e l’autunno per accompagnare un’auspicata destagionalizzazione delle attività turistiche come concordato tra il Comune di Ravello e la Regione Campania.
– Spielstätten 2020 – Das sind unsere Veranstaltungsorte
“Bewährtes und Neues” lautet der Titel unserer diesjährigen musikalischen Schwerpunkte, wobei diese Überschrift auch auf unsere Konzertorte 2020 zutrifft. Bewährt hat sich der Josef Resch Saal im Congress Center Villach, in dem neben Benjamin Schmid und Rudolf Buchbinder auch Emmanuel Tjeknavorian mit seinen Kollegen Jeremias Fliedl und Maximilian Kromer zu erleben sind. Im Alban Berg Konzertsaal in Ossiach wird unter anderem am 13.7.2020 das Vienna Reed Quintet mit ihrer einzigartigen Holzbläserbesetzung reüssieren. Die Ossiacher See Halle und die Stadthalle Villach dürfen wir Ihnen dieses Jahr als neue Spielstätten vorstellen. Obwohl beide Orte als Eishallen genutzt werden, dürfen Sie Ihre Schlittschuhe getrost zuhause lassen, denn speziell für unsere Veranstaltungen wird das Eis abgedeckt, damit wir Ihnen einen besonderen Abend an heißen Sommertagen mit gekühltem Flair bieten können.
– Ossiacher See Halle -
Die Ossiacher See Halle befindet sich in unmittelbarer Nachbarschaft vom Domenig Steinhaus. Am Uferweg 45 in Steindorf liegt sie, wie es der Name bereits verrät, direkt am Ossiacher See. Was Sie hier auf den Bildern noch nicht mit einer Veranstaltungslocation verbinden, reizt uns umso mehr: das ungewöhnliche Ambiente und die vielversprechende Akustik.
– Konzerte in der Ossiacher See Halle -
NASOM
Mi 12.8. / 19:30 Uhr Ossiacher See Halle
The New Austrian Sound of Music (NASOM) präsentiert wieder Künstlerinnen und Künstler, die für die ganze Bandbreite des aktuellen musikalischen Geschehens in Österreich stehen.Beethoven: Sinfonie Nr. 9
Sa 29.8. / 19.30 Uhr Ossiacher See Halle
Das Originalklangorchester Prisma Wien, ein exquisites Solistenquartett und die Wiener Singakademie feiern unter der Leitung von Thomas Fheodoroff das Finale des Carinthischen Sommers 2020 mit Beethovens neunter Sinfonie. Tonč Feinig & RTV Slovenia Big Band
Do 27.8. / 19.30 Uhr Ossiacher See Halle
In diesem Sommer kommt Tonč Feinig mit der RTV Slovenia Big Band und seinem ganz neuen Programm unter dem Titel Shine.
Lieder aus Kärnten und Slowenien
So 19.7. / 19.30 Uhr Ossiacher See Halle
In diesem Jahr kommen die Lebenszeichen in Form eines Klassik-Jazz-Liederabends.
– Stadthalle Villach -
Die Stadthalle Villach ist nicht nur Veranstaltungsort, sondern auch Eisarena. “Aufgeeist”, wie es im Fachjargon heißt, wird im Juni. Für unsere Kirchen-Filmoper Jeanne d`Arc wird das Eis abgedeckt, damit die Verwandlung zum Konzertsaal beginnen kann. Aber keine Sorge – Sie werden sicherlich keine kalten Füße bekommen!
– Kirchen-Filmoper Jeanne d‘Arc -
Do 20.8. / 19.30 Uhr Stadthalle Villach
Die Uraufführung der neuen Kirchen-Filmoper von Johannes Kalitzke erfolgt unter der Leitung des Komponisten. In diesem Jahr realisiert der Carinthische Sommer eine konzertante Version – mit Orchester, Chor, Solisten und großer Filmleinwand in der Stadthalle Villach. 2021 folgt die szenische Umsetzung der neuen Kirchen-Filmoper. Johannes Kalitzke legt seit einigen Jahren einen Schwerpunkt seines Schaffens auf Musik zu Meisterwerken des expressionistischen Stummfilms. Darüber hinaus ist er einer der gefragtesten Dirigenten zeitgenössischer Musik.Festivalprogramm 2020
– Informationen zur Festivalsaison 2020 -
Um in der aktuellen, sehr fordernden Zeit einen optimalen Überblick über unseren Kartenverkauf zu haben, bitten wir Sie, Ihre Buchung ausschließlich direkt bei uns im Kartenbüro Villach oder aber über unseren Ticketshop online zu tätigen. Anfragen und Karten-Bestellungen per E-Mail können zur Zeit leider nicht berücksichtigt werden! Alle aktuellen Informationen, Konzerte und Covid-19 bedingte Auflagen finden Sie auf unserer Homepage unter www.carinthischersommer.atUmfassendes Sicherheitskonzept
Alle Mitarbeiterinnen und Mitarbeiter des Carinthischen Sommers unterziehen sich einem strengen Sicherheitskonzept und werden an den Spielstätten Masken oder Visiere tragen. Auch für das Publikum gelten Sicherheitsbestimmungen. Der Eintritt wird nur mit personalisierten Tickets und Ausweis sowie mit Mund-Nasen-Schutz möglich sein und erfolgt gestaffelt nach Sitzreihen und Sektoren. Im Sitzen dürfen die Masken abgenommen werden. Das Publikum wird aktiv durch Bodenmarkierungen und Einbahnregelungen geleitet. Die Sitzplätze werden generell nur im Schachbrettmuster vergeben. Bei allen Ein- und Ausgängen wird es die Möglichkeit zur Händedesinfektion geben, die Publikumsbereiche werden direkt vor Einlass desinfiziert. Alle Konzerte finden ohne Pausen statt. Sämtliche Bestimmungen werden auf der Website veröffentlicht. Das Publikum wird gebeten, beim Kartenkauf vorrangig bargeldlos zu zahlen und aufgrund des höheren zeitlichen Aufwands frühzeitig zu den Konzerten einzutreffen. Kartenkäufe rückabgewickelt
Aufgrund des geänderten Programms und der COVID-19-Richtlinien werden nun alle Kartenkäufe rückabgewickelt. Die Tickets werden in Gutscheine umgewandelt und können sowohl in dieser Saison als auch später eingelöst werden. Sie sind unbegrenzt gültig. Erstmals können stark ermäßigte Karten für Schüler, Studenten, Lehrlinge sowie Wehr- und Zivildienstleistende bis zum vollendeten 26. Lebensjahr auch im Vorverkauf für alle Konzerte erworben werden. Kinder unter 7 Jahren haben gratis Zutritt zu allen Veranstaltungen. Der Kartenverkauf für das Programm NEU startet ab sofort.
Impressum: Medieninhaber: Carinthischer Sommer | Festival Ossiach – Villach | Lederergasse 12, 9500 Für den Inhalt verantwortlich: Holger Bleck, Geschäftsführender Intendant Informationen gemäß § 5 ECG: UID-Nummer: ATU ATU25646209 | ZVR-Zahl: 970 809 324 Das Festival Carinthischer Sommer wird vom Land Kärnten, vom Bundeskanzleramt, von der Stadt Villach und von der Gemeinde Ossiach subventioniert.
Wenn Sie in Zukunft keine Programminformationen mehr erhalten wollen, können Sie sich über folgenden Link aus unserer Empfänger-Datenbank austragen: Abmeldung
Pëtr Il’ič Čajkovskij, LO SCHIACCIANOCI, La danza della Fata Confetto
Johann Strauss
DIE FLEDERMAUS – ouverture
UNTER DONNER UND BLITZ – polka
KAISER-WALZER – valzer
DER ZIGEUNERBARON- ouverture
Direttore Paolo Longo
Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Dopo il successo del Concerto per la Festa della Musica che ha sancito la ripresa dell’attività artistica del Teatro Verdi al termine del lungo blocco totale di ogni manifestazione in conformità alle disposizioni anti covid19, il Teatro riapre ancora al pubblico per il secondo appuntamento della nuova rassegna estiva che prevede un ricco programma di date e musiche fino al 7 agosto.
Il concerto del 28 giugno è un omaggio alla grande musica sinfonica composta per il teatro: una sequenza di scintillanti sinfonie d’opera e alcune tra le più festose e note composizioni di Johann Strauss. Brani famosissimi con cui si vuole auspicare che il palcoscenico si riapra non solo ai concerti ma al più presto anche alle rappresentazioni sceniche. Il programma prevede le sinfonie di amatissime opere liriche, La gazza ladra di Rossini, Norma di Bellini, Don Pasquale di Donizetti e Luisa Miller di Verdi. A seguire un estratto fra i più seducenti della musica composta per la danza, il brano dedicato alla Fata Confetto da Lo schaccianoci di Čajkovskij e, per concludere, una fantasia dedicata all’operetta e alla musica viennese con quattro pezzi spumeggianti di Johann Strauss.
L’intento della proposta musicale è divertire il pubblico e dare il massimo rilievo alle potenzialità espressive ed interpretative dell’Orchestra del Teatro Verdi diretta dal M° Paolo Longo.
Il concerto si svolge nei limiti e nel rispetto di tutti i protocolli vigenti per la protezione dei lavoratori e del pubblico presente in sala, nel limite massimo di 200 spettatori. Il concerto, nel quadro di Trieste Estate, sarà trasmesso in differita da Tele 4 in prima serata.
La biglietteria del Teatro Verdi è aperta fino a sabato orario 9-13 e domenica un’ora prima del concerto. Tutte le informazioni sono disponibili anche sul sito web www.teatroverdi-trieste.com
Biglietti da 20,00 € – 25,00 € – 30,00€
Cristina Moschioni Segreteria per la Comunicazione e le Pubbliche Relazioni
Tel. 040 67 22 203 – Fax 040 67 22 315
A seguito del cambiamento del programma del ROF 2020 e della riorganizzazione di tutti i servizi ad esso collegati, la nuova data di inizio delle prenotazioni via Email: boxoffice@rossinioperafestival.it * o fax: +39.0721.3800220 sarà lunedì 6 luglio a partire dalle 13.00 (ora italiana).
A causa delle nuove disposizioni governative, i luoghi di spettacolo subiranno modifiche agli assetti e avranno una capienza notevolmente ridotta. Tutti gli spettatori dovranno osservare rigorosamente le norme di igiene e di sicurezza, che saranno debitamente segnalate.
Qui il link al programma dettagliato.
* L’indirizzo email indicato nella precedente newsletter non era corretto.
Riceviamo e pubblichiamo: ASSOCIAZIONE ALESSANDRO SCARLATTI – VILLA PIGNATELLI
7 luglio – 11 settembre 2020
COMUNICATO STAMPA
Musica sotto le stelle a Villa Pignatelli
I concerti estivi della Associazione Alessandro Scarlatti
Ripartire con la musica. Ripartire sotto le stelle, nella magia di uno dei più belli tra i giardini della città di Napoli. L’Associazione Alessandro Scarlatti è profondamente legata agli spazi di Villa Pignatelli, sin dall’inizio degli anni ’70, quando prese corpo lo straordinario progetto della Settimana di Musica d’Insieme. Da martedì 7 luglio alle ore 21 , in collaborazione con la Direzione Generale dei Musei della Campania, sarà proposta una nuova rassegna, fuori abbonamento, che tocca diversi repertori musicali, dal repertorio cameristico classico-romantico alla musica barocca fino al jazz, affrontando anche il rapporto tra musica e altri linguaggi artistici, con la presenza di un’innovativa produzione di cinema muto sonorizzato. Spazio agli interpreti italiani, con una qualificata e numerosa presenza di affermati musicisti napoletani e campani, ma anche grande investimento sui giovani interpreti. Ripartiamo anche in sicurezza, ottemperando a tutti i protocolli nazionali e regionali anti-COVID 19, con la realizzazione, a partire dal 10 luglio, di due spettacoli a sera, alle ore 19 e alle 21, con un numero massimo di 80 spettatori, in modo da favorire il distanziamento tra le persone, per un totale di 18 concerti.
La rassegna si apre il 7 luglio alle ore 21 con lo spettacolo di film e musica Cinematografo Viviani, canzoni e film, e la sonorizzazione dal vivo di due cortometraggi provenienti dalla tradizione del cinema muto napoletano. Si tratta di Un amore selvaggio (film del 1912, con Raffaele Viviani e Luisella Viviani, sorella maggiore di Raffaele) e di Scarpetta e l’americana, altro corto del 1908 con Vincenza Scarpetta, figlio di Eduardo Scarpetta e fratellastro Eduardo, Peppino e Titina De Filippo). La cura delle musiche è di Antonella Monetti (voce, fisarmonica) e Michele Signore (violino, mandolino, mandoloncello) che da alcuni anni conducono un’interessantissima ricerca sul cinema muto napoletano, realizzando sonorizzazioni originali che esaltano le componenti emotive dei lavori filmici. In questo caso il materiale sonoro è costituito da una raccolta di canzoni di Raffaele Viviani, arrangiate dai due interpreti. Il progetto, curato da Simona Frasca, è in collaborazione con il Dipartimento di Scuola del Cinema Università Federico II, Cineteca di Bologna e Eye Filmmuseum di Amsterdam..
Il secondo appuntamento il 10 luglio (ore 19 e ore 21) con lo ScarlattiLab Barocco di Antonio Florio, presenta la novità assoluta Il tempo di Benedetto Ferrari, concerto dedicato alla figura di un compositore che ha attraversato da protagonista le varie fasi del Seicento musicale italiano. Ferrari inaugurò con l’opera Andromeda il primo teatro pubblico veneziano, nel 1637. Dopo aver prodotto una mezza dozzina di melodrammi, che ebbero anche una circolazione nazionale, in cui Ferrari componeva anche i libretti e suonava la tiorba, strumento che rimase per sempre a lui legato, la fortuna di questo musicista sperimentatore fu offuscata dai capolavori di Monteverdi e Cavalli. Come di consueto lo ScarlattiLab, in collaborazione con il Conservatorio San Pietro a Majella, è formato da giovani cantanti e strumentisti che affinano la prassi esecutiva barocca e scandagliano repertori poco conosciuti di musiche tra il XVI e XVIII secolo, sotto la guida di Antonio Florio e con la consulenza musicologica di Dinko Fabris.
Se i primi due appuntamenti della rassegna si muovono in repertori e atmosfere particolari e originali, il grande repertorio pianistico e cameristico trova, nel corso della programmazione, solidi punti di riferimento. Segnaliamo gli appuntamenti con il pianista Dario Candela (14 luglio, ore 19 e 21) che presenterà un percorso dedicato al confronto tra la musica per tastiera di due dei principali compositori napoletani del ‘700 (Domenico Scarlatti e Cimarosa) e quella di Mozart; con il Quartetto Savinio (17 luglio ore 19 e ore 21) impegnato in una lettura del Quartetto op. 132 di Beethoven, con i testi e la voce narrante di Sandro Cappelletto (progetto dedicato al 250° anniversario della nascita di Beethoven e al centenario della nascita di Piero Farulli) con il sostegno del Goethe-Institut di Napoli; con il duo pianistico costituito da Antonello Cannavale e Maria Libera Cerchia (21 luglio, ore 19 e ore 21), alle prese con Riflessi dall’oriente (musiche di Schumann, Brahms e Dvorak).
Il 24 luglio (ore 19 e ore 21) è la volta del giovanissimo violinista salernitano Giuseppe Gibboni, talento straordinario e allievo di Salvatore Accardo, in duo con il pianista Fabio Silvestro, al suo esordio per la Associazione Scarlatti. Il 28 luglio (ore 19 e ore 21) potremo ascoltare il personalissimo stile di Stefania Tallini, con un recital di piano solo, caleidoscopio di sonorità diverse che si sono nutrite del jazz, della musica classica, della musica brasiliana e che la pianista ha saputo far confluire in un suo linguaggio originale e coinvolgente. Il 31 luglio (ore 19 e ore 21) il pianista Ciro Longobardi, Premio Abbiati 2019 per la sua pubblicazione discografica dedicata al Catalogue d’Oiseaux di Messiaen, presenterà il concerto dal titolo Viaggi impossibili, allusione da un lato alla contingente e recente emergenza del lockdown, dall’altro alla famosa frase di Debussy che introduce la raccolta pianistica Estampes : «Quando uno non può permettersi un viaggio, allora deve immaginarlo con la fantasia». Il programma presenta proprio questa raccolta di Debussy, insieme con tre composizioni tratte dal Catalogue di Messiaen. Il 4 agosto (ore 19 e ore 21) appuntamento con il giovane Quartetto Henao e il pianista Costantino Catena. Il concerto fa parte del progetto nazionale Musica con vista, promosso dal Comitato Amúr, in collaborazione con Le Dimore del Quartetto ( in allegato la descrizione del progetto), istituzione che promuove la valorizzazione dei giovani quartetti attraverso una rete di concerti che coinvolge dimore storiche in tutta Italia e anche in Europa, con cui l’Associazione Scarlatti collabora già da qualche anno. La rassegna riprenderà a settembre con gli ultimi due appuntamenti. L’8 settembre (ore 21) esordirà Scarlatti Winds, nuovo laboratorio dedicato ai giovani strumentisti a fiato e diretto da Euegnio Ottieri e si concluderà l’11 settembre (ore 21) con il concerto del Quartetto Mitja, cui si unirà il violista Francesco Solombrino con l’esecuzione del Quartetto di Ravel e del Quintetto n. 2 op. 111 in sol maggiore di Brahms.
Il prezzo del biglietti intero è €10; ridotto under 30 €5. Non saranno in vendita biglietti all’ingresso al concerto.
I biglietti saranno in vendita esclusivamente online presso www.azzurroservice.it e presso le Prevedite Concerteria, Il Botteghino, MCRevolution, Promos e canale Azzurroservice.
Nel rispetto del distanziamento sociale la Associazione Alessandro Scarlatti limita il pubblico a 80 spettatori: per questa ragione la maggiorparte dei concerti saranno ripetuti.
Scarpetta e l’americana ( 1908) con Vincenzo Scarpetta
Un amore selvaggio (1912) con Raffaele Viviani e Luisella Viviani.
Antonella Monetti voce e fisarmonica
Michele Signore violino, mandolino e mandoloncello
Un progetto a cura di Simona Frasca
In collaborazione con Eye FilmmuseumAmsterdam, Cineteca di Bologna e Dipartimento di Cinema dell’ Università “Federico II” di Napoli
Venerdì 10 luglio 2020 – Villa Pignatelli – ore 19 e ore 21
BENEDETTO FERRARI E IL SUO TEMPO
Benedetto Ferrari – Pur ti miro, pur ti godo, duetto da L’incoronazione di Poppea ; Amanti, io vi so dire.Ciaccona da Musiche varie a voce sola…, Libro III;Il più fido di me da Musiche varie a voce sola…, Libro III; Donna t’inganni da Musiche varie a voce sola…, Libro II; Francesco Cavalli – Amor chi ha senno in se’, duetto di Licco e Paggio da Ercole amante; Marco Uccellini – Sonata XI, opera 7; Benedetto Ferrari – Lingua di donna da Musiche varie a voce sola…, Libro II , Amar io ti consiglio, Lidia e Fileno. Dialogo da Musiche varie a voce sola…, Libro III; Marco Uccellini – Aria V, opera 4; Francesco Cavalli Pera, mora l’indegno! aria di Clerica daErcole amante; Giovanni Felice Sances – Lagrimosa beltà. Cantada a doi voci. In Ciacona
SCARLATTILAB BAROCCO
Cristina D’Alessandro contralto
Donato Lillo-Tarì tenore
Franco Pavan, Pierluigi Ciapparelli, tiorbe
Luigi Trivisano cembalo
Domenico Passarelli flauto dritto
Antonio Florio direttore musicale
Martedì 14 luglio2020 – Villa Pignatelli – ore 19 e ore 21
1770: MOZART A NAPOLI
Wolfgang Amadeus Mozart – Sonata K 330 in do maggiore; Domenico Cimarosa – Sonata C 55 in la minore, Sonata C 47 in la maggiore, Sonata C79 in re minore, Sonata C. 88 in do maggiore; Domenico Scarlatti – Sonata K 146 in sol maggiore, Sonata K 498 in si minore, Sonate K 225 in do maggiore ; Wolfgang Amadeus Mozart – Sonata K 283 in sol maggiore
Dario Candela, pianoforte
Venerdì 17 luglio2020 – Villa Pignatelli – ore 19 e ore 21
CANTO DI RINGRAZIAMENTO
Un racconto di Sandro Cappelletto per il Quartetto Op.132 di Ludwig van Beethovenin memoria di Piero Farulli nel centenario della nascita
Quartetto Savinio
Sandro Cappelletto
Martedì 21luglio2020 – Villa Pignatelli – ore 19 e ore 21
RIFLESSI DALL’ORIENTE
Robert Schumann – Bilder aus Osten - Sei improvvisazioni per pianoforte a quattro man; Johannes Brahms – Liebeslieder Walzer op.52a; Antonìn Dvořák – da Slovanské tance Op.72 :n.1 Odzemek , n.8 Sousedská
Maria Libera Cerchia e Antonello Cannavale, piano duet
Venerdì 24 luglio2020 – Villa Pignatelli – ore 19 e ore 21
Niccolò Paganini – Capricci n.1 e n. 24; Eugène Ysaÿe – Sonata in mi maggiore n. 6 per violino solo; Ludwig van Beethoven – Sonata per violino e pianoforte n. 5 in fa maggiore, op. 24 “La Primavera”; Henryk Wieniawski – Variations on an original theme op.15
Giuseppe Gibboni, violino
Fabio Silvestro, pianoforte
Martedì 28luglio2020 – Villa Pignatelli – ore 19 e ore 21
PIANO SOLO
Stefania Tallini pianoforte
Venerdì 31luglio2020 – Villa Pignatelli – ore 19 e ore 21
VIAGGI IMPOSSIBILI
Olivier Messiaen – da Catalogue d’Oiseaux : L’Alouette Lulu, Le Traquet Stapazin, Le Merle Bleu; Claude Debussy – Estampes
Ciro Longobardi, pianoforte
Martedì 4 agosto2020 – Villa Pignatelli – ore 19 e ore 21
NUOVE INFORMAZIONI SUI VOUCHER DI
RIMBORSO DEGLI SPETTACOLI ANNULLATI
PER LA STAGIONE CONCERTISTICA 2020
Voucher di rimborso degli spettacoli della Stagione concertistica: nuove informazioni
I possessori di titolo di accesso agli spettacoli della Stagione concertistica 2020 annullati tra il 22 maggio e il 6 giugno 2020 a causa dell’emergenza sanitaria da COVID-19, possono chiedere il rimborso tramite l’emissione di un voucher di pari importo al titolo d’acquisto, da utilizzare entro 18 mesi dall’emissione (salvo ulteriori proroghe normative).
Emergenza Covid-19 comunicazione di sospensione degli spettacoli
A seguito del protrarsi delle restrizioni adottate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di contrastare il diffondersi del virus COVID-19, si informa che tutti gli spettacoli in programma per la Stagione lirica e di balletto e per la Stagione concertistica 2020 del Teatro Lirico di Cagliari sono sospesi.
Seguiranno in merito nuovi aggiornamenti sul sito http://www.teatroliricodicagliari.ti e sulle pagine ufficiali dei social media del Teatro.
La Stagione lirica e di balletto 2020 del Teatro Lirico di Cagliari
Tra novità e tradizione, titoli rari e grandi classici, si presenta di grande interesse e alto il livello la Stagione lirica e di balletto 2020 del Teatro Lirico di Cagliari, impreziosita dalla presenza di artisti di prim’ordine.
Si comincia venerdì 31 gennaio 2020 con la prima di Palla de’ Mozzi di Gino Marinuzzi.
Le altre opere in stagione: Pagliacci, West Side Story, La rondine, La Bohème, Luisa Miller, Aida.
Il balletto sarà Spartacus, in prima esecuzione a Cagliari
La Stagione concertistica 2020 del Teatro Lirico di Cagliari
6 concerti sinfonico-corali, 5 sinfonici, 4 cameristici: questo il ricco cartellone della Stagione concertistica 2020 del Teatro Lirico di Cagliari.
In programma musiche dal repertorio, tra gli altri, di Beethoven, Brahms, Gershwin, Bernstein.
Si comincia il 10-11 gennaio 2020 col concerto inaugurale che vedrà impegnati l’Orchestra e il Coro sotto la direzione di Donato Renzetti
Anche quest’anno puoi devolvere il 5 per 1000 dell’Irpef alla Fondazione Teatro Lirico di Cagliari firmando nell’apposito spazio contenuto in tutti i modelli di dichiarazione dei redditi (Unico, 730, ecc…) e indicando il codice fiscale della Fondazione
Art Bonus, mecenati di oggi per l’Italia di domani!
Grazie all’approvazione, da parte del Senato della Repubblica, del Decreto Legge n. 83 del 31/05/2014, convertito in Legge n. 106 del 29/07/2014, dare il proprio contributo al sostegno della cultura è più facile e conveniente. L’Art Bonus consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano
La Biglietteria del Teatro Lirico di Cagliari è aperta: -dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13
-martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20
-nell’ora precedente lo spettacolo
-i giorni festivi solo nell’ora precedente lo spettacolo
+39 070 40 82 230 – 070 40 82 249 | biglietteria@teatroliricodicagliari.it