Questo pomeriggio Giovedì 31 gennaio, alle ore 18.30 nel bellissimo Museo del Corallo Ascione in piazzetta Matilde Serao, 19 nelle adiacenze della Galleria Umberto I si è svolta la presentazione del nuovo cd del pianista Mario Merola rivolto alle sonate del sommo Domenico Scarlatti
Sono intervenuti il Maestro Francesco d’Errico e il Professor Massimo Lo Iacono per presentare il lavoro.
Sei bellissime esecuzioni Mario Merola è un grande pianista e il rapporto con le composizioni di Domenico Scarlatti negli anni si è evoluto ed oggi è un rapporto di equilibrio perfetto tra la scrittura del sommo maestro e le sensazioni che Merola riesce a trasferire. Interpretazioni sempre molto delicate e piene di rispetto per le note proposte nel percorso creativo del genio napoletano che tanto ha attinto dalle sue radici ma anche dalle contaminazioni sonore percepite in Portogallo e in Spagna. Una sala affollata di amanti del genere tantissimi applausi per una serata di ottima musica.
Domenico Scarlatti, nasce a Napoli il 26 ottobre 1685 ed è stato un musicista e compositore italiano dell’epoca barocca.
Studiò dapprima con il padre, Alessandro Scarlatti, ed in seguito, a Venezia, con Francesco Gasparini.
Nel 1701 venne nominato organista e compositore della Cappella Reale di Napoli, ma il suo debutto teatrale risale al 1703 con l’opera “Ottavia restituita al trono“.
Lasciata Napoli al seguito del padre, negli anni seguenti Domenico visse a Firenze, Roma e quindi a Venezia, dove completò gli studi e venne a contatto con Antonio Vivaldi e George Frideric Handel.
Tra il 1709 e il 1714 Scarlatti fu nominato Maestro di Cappella della Regina Maria Casimira di Polonia, a Roma e, dal 1714 al 1719, ebbe analogo incarico in San Pietro.
Nel 1720 entrò al servizio di Giovanni V del Portogallo, trasformando la propria attività da quella di compositore d’opera a quella di compositore di musica liturgica.
Da allora, tranne brevi periodi trascorsi ancora in Italia, Scarlatti si stabilì definitivamente in Spagna: nel 1729 seguì a Siviglia l’Infanta del Portogallo Maria Barbara di Braganza, e qui rimase fino al 1733, anno del trasferimento della corte a Madrid.
Nel 1738 pubblicò a Londra una raccolta, dal titolo “Esercizi per clavicembalo“, contenente 30 delle sue 555 sonate che sono giunte ai giorni nostri.
Oltre a una cospicua e validissima produzione di musica sacra e operistica, Scarlatti lasciò un corpus di musiche per clavicembalo che occupano un posto rilevante nell’evoluzione della tecnica e della composizione per strumenti a tastiera.
In questi brevi brani, costituiti di un solo movimento bipartito, Scarlatti introdusse per la prima volta arpeggi, note ribattute in agilità e l’incrocio delle mani: tutte difficoltà tecniche da padroneggiare progressivamente, a mano a mano che il compositore svela le potenzialità timbriche, melodiche e ritmiche della sua scrittura ricca e articolata.
Domenico Scarlatti morì a Madrid il 23 giugno 1757.